Terra Santa: 900 ebrei alla Domus Galilaeae per la sinfonia-catechetica “Getsemani”
di Kiko Argüello
Ieri alla Domus Galilaeae di Gerusalemme, 900 ebrei per la sinfonia-catechetica “Getsemani”
di Kiko Argüello. Il servizio di Roberto Piermarini:
(musica)
Ieri
pomeriggio alla Domus Galilaeae, il Centro internazionale del Cammino neocatecumenale
in Terra Santa sul lago di Tiberiade, si è tenuta una celebrazione “sinfonico-catechetica”
davanti a 900 ebrei giunti da tutto Israele, dove è stata eseguita la sinfonia “Getsemani”,
scritta dall’iniziatore del Cammino Kiko Arguello ed eseguita da 120 musicisti e coristi
provenienti da Spagna, Italia e Polonia. Come ha detto Kiko, “queste celebrazioni
sinfonico-catechetiche” – come quella presentata martedì sera ai cristiani di terra
Santa – "vogliono portare con la Parola di Dio e la musica, un messaggio che tocchi
profondamente l’anima dell’uomo contemporaneo”. Al concerto di ieri erano presenti
tra l’altro cinque rabbini, il direttore della Fondazione ebraica che sta realizzando
il Parco Memoriale Giovanni Paolo II e la direttrice del Conservatorio di Gerusalemme.
Ma come è stato accolto dagli ebrei presenti l'evento di ieri? Ci risponde il responsabile
della Domus Galilaeae, don Rino Rossi:
R. - Molto, molto
bene sia dai rabbini che dalla gente. E’ stata anzi - possiamo dirlo - una sorpresa.
Alcuni ci dicevano, come ad esempio la stessa direttrice del Conservatorio di Gerusalemme,
ma anche tanti altri ebrei, che sono soliti andare ai concerti, ma qui hanno visto
una novità: “Questo è qualcosa di diverso, perché non siamo andati ad un concerto,
siamo stati ad una celebrazione. C’è stata un’azione dentro di noi…” Questo lo ha
sottolineato anche il rabbino Leskovic, dicendo quanto fosse rimasto colpito: “Avete
veramente espresso i sentimenti che proviamo noi ebrei. Ce li avete tirati fuori…
Ci avete commosso!”. Poi ha aggiunto una cosa bellissima: “Il Messia ci sta guardando.
Siamo nei tempi del Messia”. E questo lo diceva veramente con il tutto il cuore, visti
anche tutti gli avvenimento che si stanno verificando nella storia. Uscendo, poi,
un anziano mi si è avvicinato e mi ha detto: “Guardi, la mia vita è stata una profonda
tristezza, perché ho sofferto tanto, ma oggi mi avete aperto il cuore ed avete aperto
un orizzonte nuovo. Ho sentito veramente l’amore attraverso questa sinfonia”.
D.
- Qual è il rapporto della “Domus Galilaeae” con il mondo ebraico e
come è nato questo rapporto, don Rino?
R. - Da quanto è stata aperta
la casa, nel 2003, molti ebrei hanno cominciato a visitarci: solamente l’anno scorso
ne sono venuti qui alla Domus più di 120 mila. Noi vogliamo cercare di realizzare
quello che ha detto Giovanni Paolo II prima di morire, in una Lettera che ci ha inviato
nel 2005, quando abbiamo inaugurato la Biblioteca. In questa lettera, Giovanni Paolo
II ci esortava a realizzare in questa casa una serie di iniziative per un più profondo
dialogo tra la Chiesa cattolica e il mondo ebraico. Sulle parole del Papa Giovanni
Paolo II, stiamo svolgendo questo servizio di accoglienza, accogliendoli come fratelli
maggiori e servendoli. Loro sentono che questa è un’accoglienza da fratelli. Anche
il fatto che abbiamo dei seminaristi che parlano l’ebraico e che spiegano loro un
poco che cos’è questa casa e qual sia la missione di questa casa, cosa stiamo facendo:
ci rivolgono un sacco di domande e abbiamo vissuto delle esperienze molto belle al
riguardo.
D. - A che punto è il progetto per il Parco Memoriale Giovanni
Paolo II, che verrà realizzato accanto alla Domus Galilaeae?
R.
- Alla fine dell’incontro di ieri, il presidente mondiale della Fondazione
“Keren Kaieme”, il dottor Stenshler, ha annunciato a tutti gli
ebrei presenti che presto si comincerà la realizzazione del Parco Memoriale Giovanni
Paolo II, che sarà realizzato accanto alla “Domus Galilaeae”. Per questa realizzazione
hanno voluto anche l’intervento di Kiko Argüello, che è stato l’ideatore e l’esecutore
di questa casa “Domus Galilaeae”, affinché ci fosse una unità architettonica nel Parco:
ci sarà una bellissima statua, ci saranno degli archi, delle fontane. Sarà una cosa
molto bella. Quindi il dottor Stenshler ha dato la notizia che presto si comincerà
la realizzazione. Il motivo della decisione di realizzare questo Parco è il desiderio
di voler manifestare, come ebrei, la loro gratitudine a Giovanni Paolo II, che durante
il suo Pontificato ha manifestato un grande amore per il popolo ebraico. Ha voluto
fare l’annuncio della realizzazione di questo Parco proprio in relazione alla imminente
Beatificazione del prossimo 1° maggio. (mg)