2011-04-22 15:00:34

Il patriarca di Antiochia: necessaria nuova visione per le speranze del mondo arabo


“La resurrezione deve essere il frutto delle sofferenze, del sangue, della fame e della sete, delle ferite e delle tante vittime” del mondo arabo scosso da mesi da manifestazioni di piazza. E’ quanto scrive Gregorio III Laham, patriarca di Antiochia dei greco-melkiti, nel suo messaggio per la Pasqua ripreso dall'agenzia Sir. “Ciò che la nostra società ha urgenza di ricostruire, rinnovare, guarire per rialzarsi – si legge nel testo - è Dio. L’uomo ha bisogno della Parola di Dio ma anche del pane materiale che significa scuole, medicine, lavoro, sicurezza sociale, accoglienza dei disabili, ambiente sano. Queste sono condizioni indispensabili per la sua dignità”. Ma, avverte il patriarca, “altre opportunità vanno trovate nella capacità da parte delle persone di mettersi in relazione con i loro concittadini per cooperare ad un mondo migliore”. Il patriarca avverte poi che anche le Chiese “devono contribuire al progetto economico, sociale e politico dei loro Paesi attraverso gli sforzi dei fedeli tra i quali ci sono anche economisti, politici e uomini d’affari”. “Vorremmo che la Lega Araba e l’Organizzazione della Conferenza islamica abbiano a che fare con questa rivoluzione nel mondo arabo – prosegue Gregorio III - sviluppando insieme un nuovo programma per un nuovo Medio Oriente arabo in cui ci siano le condizioni ideali per tutti i cittadini arabi, musulmani e cristiani”. “Oggi più che mai – conclude il patriarca – c’è bisogno di una visione cristiano-islamica di grandi orizzonti e l’elemento significativo per realizzare queste speranze è la pace”. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.