Brasile: al via nel 2012 la formazione a distanza per le Comunità ecclesiali di base
Sarà intitolata a mons. Oscar Arnulfo Romero, l’arcivescovo di San Salvador ucciso
nel 1980, la scuola di formazione a distanza per le Comunità ecclesiali di base (Ceb)
promossa dalla Conferenza episcopale brasiliana. Una realtà, quella delle Ceb, molto
attiva nelle 272 diocesi brasiliane. E proprio per approfondire la conoscenza teologica
e biblica da parte degli animatori delle comunità, non solo in Brasile, ma in tutta
l’America Latina, i vescovi hanno deciso di promuovere la scuola a distanza. La formazione,
che sarà accessibile tramite Internet, sarà in lingua spagnola ed avrà inizio nel
gennaio 2012, proseguendo poi per tre anni. “Il nostro obiettivo – spiega padre Nelito
Dornelas, consigliere della Conferenza episcopale brasiliana e membro della Rete allargata
delle Ceb, una struttura di coordinamento tra le comunità – è di offrire informazioni
di base per la riflessione teologica, ideologica, ecclesiale, pastorale e biblica,
in modo da mantenere vivo il patrimonio delle Ceb in tutto il continente”. Di fronte
al contesto attuale, dominato da un flusso continuo di informazioni, continua il religioso,
una formazione permanente e di qualità è indispensabile per rafforzare e dare nuovo
slancio i valori delle comunità. Largo spazio, naturalmente, sarà riservato ai giovani:
“Le Ceb accolgono le nuove generazioni – continua padre Dornelas – ed è quindi molto
importante non limitarsi a perpetuare valori già consolidati, ma anche annunciarne
di nuovi, guardando al contesto attuale”. Ed in effetti, l’uso di mass media virtuali
ed in particolare dei social network è stato pensato proprio per le generazioni più
giovani. Padre Dornelas si sofferma poi sul ruolo centrale delle comunità di base,
non solo per la fede, ma anche per la sfera sociale: “L’impegno a livello sociale
– spiega – è la conseguenza della maturità della fede e del rispetto dell’altro”.
Tanto più che oggi le Ceb si trovano davanti a sfide diverse da quelle del passato:
“Prima – conclude il religioso – il nemico era rappresentato dallo Stato, attraverso
le dittature che hanno segnato il continente latinoamericano. Oggi, di fronte alla
crescita economica ed all’ampliarsi della classe media, i nemici sono altri e più
diversificati. Oggi, l’oppressione è più profonda e può assumere molti aspetti, come
la discriminazione femminile, la violenza, il traffico di esseri umani, l’esclusione
sociale o condizioni di lavoro pari alla schiavitù”. (I.P.)