2011-04-21 14:46:21

Torino: l’impegno pastorale del cardinale Saldarini ricordato nell’omelia funebre di mons. Nosiglia


“Un ricordo incancellabile di sapienza e guida spirituale e pastorale, i cui frutti sono ancora ben vivi e presenti nelle comunità cristiane della Diocesi”: con queste parole l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha definito la memoria del suo predecessore, cardinale Giovanni Saldarini, morto lunedì sera, nell’omelia funebre pronunciata ieri pomeriggio nella cattedrale torinese, di cui riferisce l'agenzia Sir. “Resta forte nella coscienza della Chiesa italiana e nella stessa società civile – ha spiegato l’arcivescovo di Torino - l’intervento del cardinale Saldarini al Convegno ecclesiale di Palermo, quando egli disse che la carità, l’azione più decisiva e impegnativa per la Chiesa, non è da considerarsi come il medico che interviene quando giunge la malattia, ma deve operare prima perché la malattia non prenda possesso delle persone: prevenire e incidere dunque sulle cause che determinano le vecchie e nuove povertà del nostro tempo. Un invito che resta obiettivo ancora da raggiungere – ha proseguito - e risulta spesso difficile da attuare, ma è invece decisivo se vogliamo edificare una comunità fraterna e una cittadinanza responsabile che si mobilitano sempre e in ogni momento e tengono alto il grado di attenzione e di prossimità feriale e quotidiana, nella coscienza di ogni persona. Missione – ha poi affermato - significa annuncio di Cristo risorto, a tutti, senza riserve e offerto con coraggio da parte di ogni cristiano verso tante famiglie divise o in difficoltà, giovani privi di prospettive positive nel domani e chiusi dentro un mondo virtuale di devianza e di individualismo, intellettuali orgogliosi del loro sapere ma privi di quella sapienza dello spirito che sola può dare serenità e luce alla propria ricerca di senso, di vita e di futuro”. L’arcivescovo ha poi sottolineato che “la missione oggi diventa anche debito primario della nostra Chiesa verso tanti uomini e donne di altre confessioni cristiane o credenti di religioni diverse che vivono tra noi, immigrati, rifugiati e stranieri che necessitano di accoglienza e solidarietà sul piano sociale, ma anche incontro e dialogo su quello religioso, morale e spirituale. Questa ampia azione missionaria ha rappresentato la più convinta e forte preoccupazione del cardinale Saldarini, che ci ha consegnato come eredità e priorità per la nostra Chiesa”. Nell’omelia funebre, mons. Nosiglia ha infine richiamato le omelie alla città del cardinale, pronunciate nella festa di S. Giovanni Battista, dalle quali – ha detto – “emerge con evidenza questo anelito di Cristo buon pastore che guarda al di là del recinto del proprio ovile e apre il suo cuore e la sua azione pastorale a tante altre pecore che stanno fuori e meritano rispetto, attenzione, dialogo, incontro, amicizia insieme a una chiara e coraggiosa proposta evangelica”. (M.G.)







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