2011-04-21 14:34:15

Russia. L'arcivescovo di Mosca: "Sogno un calendario comune con i fratelli ortodossi"


Momento di “riflessione con i fratelli ortodossi sul comune patrimonio di fede da testimoniare insieme” nel mondo contemporaneo e occasione per avviare una “nuova evangelizzazione” della comunità, bisognosa di “nuovi impulsi” e “radicamento” nella società. Con questo spirito l’arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Paolo Pezzi, si appresta a celebrare la Pasqua con la piccola minoranza dei cattolici di Russia. Per l’occasione, il presule racconta all'agenzia AsiaNews le difficoltà e successi della collaborazione con il Patriarcato di Mosca. Per il secondo anno consecutivo, la festività per le due Chiese – che usano calendari differenti – coincide e la comunità cattolica (un milione secondo le stime più generose, ndr) potrebbe celebrare la Pasqua già con il nuovo nunzio apostolico presso la Federazione russa, mons. Ivan Jurkovic, atteso “ormai a giorni”, come riferisce il presule. Anche se spesso la Pasqua ‘in differita’ delle due comunità permette maggiori contatti e incontri tra i leader spirituali nel periodo della Settimana Santa, la possibilità di festeggiare nello stesso periodo ha dei grandi vantaggi. “Prima di tutto - spiega mons. Pezzi - diventa più facile, pur nelle diversità, capire e vivere una stessa testimonianza. Favorisce, cioè, la consapevolezza che abbiamo un tesoro di fede comune e che le differenze che abbiamo tra di noi non sono per forza barriere, ma un possibile arricchimento reciproco”. Per questo, l’arcivescovo confida che si possa arrivare un giorno a un “calendario comune” o a fissare per lo meno una data uguale per le principali festività religiose in Russia: “La comunità cattolica potrebbe adeguarsi al calendario ortodosso e celebrare nello stesso giorno la Pasqua e il Natale”. La questione - di cui si discute da tempo e proposta anche dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli - “dovrebbe essere messa a tema nel prossimo Sinodo panortodosso, che stanno cercando di organizzare nel giro di pochi anni”, dichiara l’arcivescovo di Mosca. Mons. Pezzi individua tre campi in cui si deve continuare a lavorare, raccogliendo l’eredità dei precedenti ‘ambasciatori vaticani’: “La cura e l’organizzazione, dal punto di vista delle strutture, della Chiesa cattolica sul territorio; il rapporto indispensabile con gli ortodossi prima ancora che con altre confessioni religioni e poi le relazioni con la società civile e lo Stato”. “La comunità cattolica – sottolinea l’arcivescovo - ha bisogno da una parte di una nuova evangelizzazione e dall’altra di una radicazione nella fede con una presenza costruttiva di uomini di fede nella società in cui viviamo”. (M.G.)







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