2011-04-21 16:06:28

Filippine: la Pasqua tempo di conversione non di ricreazione, ricorda il vescovo di Batanes


La Settimana Santa dovrebbe essere “un tempo per il silenzio, la riflessione e una profonda conversione, non per andare in vacanza o divertirsi”. Lo ha ricordato nei giorni scorsi dalle antenne di Radio Veritas il vescovo filippino della Prelatura territoriale di Batanes mons. Camillo Diaz Gregorio, rilevando come anche in un Paese profondamente cattolico come le Filippine stia prendendo piede l’abitudine di partire nel periodo pasquale. “È triste - ha detto il presule - che per alcune persone la Pasqua sia diventata un periodo di vacanza, dimenticando che essa è un’occasione per una più profonda conversione e unità con Dio”. Come tale essa continua peraltro ad essere vissuta dalla maggioranza dei fedeli filippini che durante il Triduo Pasquale partecipano ai diversi riti e processioni per commemorare la Passione e Morte di Cristo. Tra queste “Visita Iglesia”, il tradizionale giro delle chiese per ripercorrere le 14 stazioni della Via Crucis che adesso è possibile fare anche in forma virtuale grazie al sito visitaiglesia.net messo in rete dalla Chiesa locale per chi non può fare il pellegrinaggio di persona. A queste pratiche si affiancano altre che sono invece condannate dall’episcopato, come quella di riprodurre “dal vivo” il Calvario, dalla flagellazione alla crocifissione, una sofferenza a cui si sottopongono ogni anno decine di fedeli filippini. Si tratta di una tradizione relativamente recente tollerata dalle autorità, ma che la Chiesa cerca di scoraggiare anche perché, come più volte evidenziato dai vescovi filippini, questi riti trascurano il messaggio centrale della Pasqua: quello della Resurrezione. (L.Z.)







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