Libia: da Francia e Gran Bretagna ufficiali come supporto logistico agli insorti
La Libia ancora sotto i riflettori della comunità internazionale. Il ministro degli
Esteri del governo di Gheddafi propone elezioni in cambio dello stop ai combattimenti.
E dopo Londra anche Parigi invierà a Bengasi un “piccolo” contingente di ufficiali
militari come supporto logistico agli insorti. Marco Guerra:
Se cessassero
i bombardamenti aerei della Nato, in Libia sarebbe anche possibile che “dopo sei mesi"
si vada alle urne "sotto la supervisione delle Nazioni Unite”. Così il ministro degli
Esteri Libico, Abdelati al-Obeidi, secondo il quale il popolo potrebbe esprimersi
anche sulla leadership di Gheddafi. Il regime alterna dunque aperture e fermezza.
Poche ore prima il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, ha infatti ribadito la sua convinzione
che la rivolta fallirà. Intanto dopo Roma il presidente del Consiglio di transizione
li bico, Jalil, fa oggi tappa a Parigi, per rinsaldare i rapporti con i Paesi che
hanno riconosciuto il governo degli insorti. Nel corso dei colloqui il governo francese
ha espresso la sue disponibilità ad inviare un ''numero ridotto'' di ufficiali di
collegamento. Ieri anche Londra aveva annunciato la spedizione di un contingente militare
in Libia per aiutare gli insorti a migliorare la loro organizzazione logistica e le
comunicazioni. Intanto sul terreno sembra perdurare l’impasse tra i due fronti. Gli
insorti riferiscono anche oggi di combattimenti a Misurata e continuano a rivendicare
il controllo della città. Fonti non confermate dei ribelli sostengono inoltre che
le truppe di Gheddafi si stano ritirando dalla città di Brega.