2011-04-20 16:28:22

Il governo italiano ferma i progetti nucleari


Il disastro nucleare al sito di Fukushima, in Giappone, ha provocato un ripensamento sulle centrali in tutto il mondo. Il governo italiano ha deciso di bloccare la costruzione di nuovi impianti nel Paese. Pioggia di critiche dall’opposizione che parla di una ‘trovata’ per aggirare il prossimo referendum sull’atomo. Il servizio è di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Stop alla realizzazione delle centrali nucleari in Italia e rinvio di ogni decisione a dopo l’estate, in attesa di una posizione chiara dell’Europa sugli standard di sicurezza degli impianti. Questa la spiegazione del governo italiano, ribadita poco fa dal ministro dello Sviluppo Economico, Romani, intervenuto in aula in Senato dove è in discussione il decreto legge Omnibus provvedimento che già conteneva la moratoria del programma nucleare italiano. La decisione di bloccare tutto – ha chiarito – arriva alla luce di quanto avvenuto in Giappone e rende inutile il referendum sul ritorno all’atomo, in calendario il 12 e il 13 giugno prossimi. Proprio questo preoccupa l’opposizione, che, pur cantando vittoria per la marcia indietro, non crede nelle buone intenzioni del governo. Per l’Italia dei Valori l’emendamento serve solo ad aggirare il referendum. “Deve essere scritto in modo chiaro e forte: mai più nucleare in Italia”, ha detto Di Pietro. Sulla stessa linea anche il leader del Pd Bersani, che parla di “sconfessione” del governo Berlusconi. Per i Verdi, invece, si tratta di uno stop dettato dal timore di perdere le prossime elezioni amministrative. L’esecutivo, da canto suo, annuncia la definizione della nuova strategia energetica nazionale e chiede confronto e condivisione. La nuova strada sarà basata sulle energie rinnovabili e su quelle alternative, con il ministro dell’Economia Tremonti che ha ipotizzato un piano europeo di finanziamento della ricerca in linea con la struttura geopolitica del Mediterraneo.

Intanto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha lanciato un appello per una revisione delle norme di sicurezza negli impianti nucleari di tutto il mondo, in vista di standard più elevati. Lo ha fatto visitando il sito di Chernobyl, teatro della catastrofe avvenuta nel 1986. In prossimità del 25esimo anniversario, si è aperto ieri a Kiev, in Ucraina, la conferenza dei Paesi donatori. Stanziati 550 milioni di euro per la ricostruzione del sarcofago di cemento armato, ormai gravemente danneggiato, che protegge il reattore. Il progetto complessivo costa 760 milioni di euro.


Sempre critica la situazione nell’area della centrale di Fukushima, in Giappone. Due robot radiocomandati, messi a disposizione dagli Stati Uniti, sono arrivati nei pressi dei due reattori danneggiati e hanno rilevato consistenti livelli di radioattività altamente dannosi per gli operatori. La polizia, invece, ha reso noto che oltre 12 mila persone hanno perso la vita a causa dello Tsunami. Le vittime accertate sono più di 13 mila: nel 5,5 per cento dei casi, il decesso è stato provocato da crolli e da incendi dovuti a fughe di gas.








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