Brasile: per la Pasqua l'arcivescovo di San Paolo indica le pratiche penitenziali
In vista della Pasqua, l'arcivescovo di San Paolo del Brasile, il cardinale Odilo
Scherer, raccomanda ai fedeli di seguire “le pratiche penitenziali, come esercizio
di ricerca più intensa di Dio e della nostra conversione alle sue vie”. In un articolo
ripreso dall'agenzia Zenit, il cardinale Scherer sottolinea che “il digiuno e la moderazione
dei nostri desideri e delle nostre passioni non devono essere praticati solo come
atti di 'mortificazione'”. Piuttosto devono essere vissuti “come esercizi che ci stimolano
e ci aiutano nel processo della nostra conversione, motivati dalla Parola del Vangelo
e dalla sincera ricerca di Dio, come unico assoluto della nostra vita”. L'arcivescovo
ha affermato che tutti hanno bisogno di penitenza perché nessuno è esente dal peccato:
“E’ stato Gesù stesso a raccomandare ai discepoli di fare penitenza. La penitenza
sincera porta al riconoscimento del fatto che le vie di Dio sono sagge e giuste, e
alla sincera e umile obbedienza ad esse”. Il porporato è poi entrato nel merito degli
esercizi personali di penitenza: “Possono essere la correzione di certi vizi, lo sforzo
per riorientare le passioni disordinate, la riconciliazione con il prossimo, la riparazione
delle offese, l'astensione dal consumo sfrenato di cose superflue, la pratica più
intensa della carità e delle altre virtù”. “Ci sono anche pratiche comunitarie di
penitenza – precisa il porporato -, come la Via Crucis, gesti di solidarietà in favore
dei bisognosi, le celebrazioni penitenziali fatte in comunità”. Gli esercizi personali
e comunitari di penitenza, ha aggiunto, “dovrebbero portare a una confessione sacramentale
ben fatta. Gesù Cristo – ha spiegato il cardinale Scherer -, che ci ha riconciliato
con Dio, ha affidato alla Chiesa il ministero della riconciliazione. Attraverso il
sacramento della confessione, riceviamo da Dio il perdono dei nostri peccati e possiamo
sentire anche in noi l'effetto delle parole confortanti di Gesù: 'Vai in pace, i tuoi
peccati ti sono perdonati'”. Per fare una buona confessione e ottenere il perdono
sacramentale dei peccati, ha affermato il cardinale, “è necessario avere la consapevolezza
dei peccati e della loro gravità, essere sinceramente pentiti davanti a Dio, avere
fede nel perdono dato da Dio attraverso la Chiesa e confessare i peccati con sincera
umiltà al sacerdote, ministro del perdono. E' infine necessario compiere la 'penitenza'
imposta dal confessore e avere il fermo 'proposito di emendamento' e di non tornare
a commettere gli stessi peccati”. (M.G.)