Sri Lanka: missionario cattolico da 20 anni dà speranza ai bambini di strada
Era il 1991 quando il cattolico Martin Costa, ex seminarista oggi 72enne, che all’epoca
viveva e lavorava in Gran Bretagna, sentì la chiamata del Signore a tornare in Sri
Lanka, dove fondò il centro Purnodaya, che ormai da 20 anni si occupa dell’istruzione
dei più piccoli e in particolare dei bambini di strada, gli “scavengers”: una delle
comunità più svantaggiate del Paese, di origine tamil e quindi spesso emarginata,
costretta a svolgere i lavori più umili, quando ce ne sono, e completamente analfabeta.
Per due anni, racconta lo stesso Costa all'agenzia AsiaNews, lavorò per guadagnarsi
la fiducia di queste famiglie dimenticate, visitandole ogni domenica sera, assistendo
i loro malati, partecipando al dolore per i loro morti, finché, dopo aver ottenuto
un finanziamento dall’agenzia inglese Cafford, riuscì a costruire una struttura a
Jaela, una ventina di km a nord di Colombo. Nel 1994, qui venne avviato il primo programma
educativo completo per bambini in età prescolare, in grado di seguirli fino all’adolescenza.
Ancora oggi il Purnodaya fornisce un’ampia gamma di corsi per il doposcuola che vanno
dalla formazione musicale all’arte, al canto, alla danza, all’artigianato, ma toccano
anche la cultura generale, l’igiene, l’economia domestica, la comunicazione e le relazioni
umane. Lo scorso 8 aprile i ragazzi del centro hanno dato vita a una Via Crucis durante
la quale hanno reso grazie al Signore per aver incontrato lungo il proprio cammino
il centro Purnodaya che ha dato loro una nuova vita. (R.B.)