Cambogia. No delle Ong al controllo statale sulle associazioni
È in forte crescita, in Cambogia, la responsabilità della società civile, che oggi
annovera oltre tremila organizzazioni non governative (ong), che fino a dieci anni
fa erano appena 360 e negli anni Novanta soltanto 12: il settore, dunque, necessita
di una regolamentazione, ma il nuovo progetto di legge in materia, che sarà discusso
nelle prossime settimane, è bollato come “inaccettabile” dalle Ong stesse, locali
e internazionali, che operano nel Paese asiatico, e da molte congregazioni religiose
cristiane. La nuova legge, infatti, precisa l'agenzia Fides, così come è concepita,
andrebbe a toccare attività sociali promosse direttamente dalla Chiesa, dal momento
che finora in Cambogia chiunque voglia impegnarsi nei campi dell’istruzione, della
sanità e della solidarietà deve registrarsi come Ong. La principale critica mossa
al progetto è cercare di promulgarlo senza il consenso della società civile, in pratica
rafforzando il controllo centrale da parte dello Stato: un cartello sostenuto da 315
Ong, infatti, chiede di essere ascoltato dal governo per riesaminare il testo, del
quale si confutano punti come la conferma della registrazione obbligatoria, che secondo
gli standard internazionali dovrebbe, invece, essere volontaria; l’eccessiva burocratizzazione
delle procedure di registrazione e la mancanza di tutela legale. (R.B.)