Siria: Assad annuncia l’abrogazione della legge di emergenza in vigore da 48 anni
La legge di emergenza in vigore da 48 anni in Siria sarà abolita, entro una settimana
al massimo. Lo ha annunciato, ieri, il presidente siriano Assad inaugurando la prima
riunione del nuovo governo a Damasco. Nuove leggi in vista per libertà di stampa
e anticorruzione. Il servizio di Marco Guerra:
Sulla scia
di molti altri Paesi del mondo arabo, anche la Siria apre ad importanti concessioni
democratiche a seguito delle grandi manifestazioni che, nelle ultime settimane, hanno
scosso le piazze del Paese, nonostante la violenta repressione degli apparati della
sicurezza. Ieri, il presidente Assad, in un discorso in diretta Tv in occasione del
giuramento del nuovo esecutivo, ha spiegato che “la commissione giuridica” incaricata
di rivedere la legge d'emergenza ha elaborato una serie di proposte che saranno sottoposte
all’approvazione del “governo entro una settimana al massimo''. La legge di emergenza
in vigore in Siria dal 1963 prevede la soppressione del diritto di manifestare pubblicamente,
rigidi controlli sulla stampa, e l’arresto per il semplice sospetto di minaccia per
la sicurezza. Le nuove leggi ''anti-terrorismo'' non saranno affatto indulgenti con
i ''sabotatori'', ha ammonito Assad, ma l’abolizione dello stato d’emergenza rappresenta
una significativa vittoria per i manifestanti, che l'avevano posta in cima alle loro
richieste di riforme. Tra gli obiettivi dichiarati del nuovo esecutivo, ci sarà anche
quello di combattere la disoccupazione, che, ha detto Assad, rimane uno dei maggiori
problemi del Paese. Eppure, la “collera” della piazza sembra ancora lontana dal placarsi,
poche ore prima del discorso del capo dello Stato, migliaia di persone sono scese
in strada a Daraa e a Banias scandendo slogan per la democrazia. Sit-in a Douma,
per chiedere la liberazione delle persone arrestate nelle manifestazioni di venerdì
scorso.
Immigrazione: Italia-Francia All’indomani dell’arrivo
di 20 tunisini, provvisti di permesso di soggiorno temporaneo, le autorità francesi
hanno sospeso oggi tutti i treni che si recano in Francia provenienti dall’Italia.
Nessun convoglio, secondo quanto confermato dalla polizia ferroviaria italiana, può
varcare la frontiera di Mentone, controllata a vista dalle forze di sicurezza francesi.
Intanto, sale la tensione alla frontiera italiana di Ventimiglia, dove si registra
la presenza di decine di tunisini pronti a raggiungere la Francia. Sul posto, sono
giunti anche circa 300 attivisti dei centri sociali che, insieme agli immigrati, stanno
protestando davanti al consolato francese. I manifestanti hanno annunciato l’intenzione
di marciare verso il confine con la Francia.
Giappone - nucleare Raffreddare
i reattori in avaria entro tre mesi e riportare sotto controllo l'intera centrale
entro nove mesi. È quanto prevede il piano d’azione messo a punto dalla Tepco, società
che gestisce l'impianto nucleare giapponese di Fukushima danneggiato dal terremoto
dello scorso 11 marzo. Prevista anche la copertura dei reattori danneggiati, per contenere
le radiazioni. Ogni supporto per superare la crisi nucleare è stato assicurato dal
segretario di Stato americano, Hillary Clinton, impegnato in una breve visita a Tokyo
che punta a riaffermare il carattere strategico dell'alleanza tra Usa e Giappone.
Nigeria
- elezioni Stando ai risultati delle prime schede scrutinate delle elezioni
presidenziali, in Nigeria si sta profilando un testa a testa tra il capo dello Stato
uscente Goodluck Jonathan e il generale Muhammadu Buhari. Il presidente Jonathan,
53 anni, del Partito democratico del popolo, originario del sud del Paese ricco di
risorse petrolifere e con una popolazione a maggioranza cristiana, ha vinto tutte
le presidenziali dalla fine del governo militare nel 1999. Buhari è un musulmano,
espressione del Nord del Paese, in passato a capo di un governo militare. Lo spoglio
avviene con estrema lentezza, ma rivela che le preferenze si sono concentrate quasi
esclusivamente sui due candidati più accreditati. Nessuno degli altri arriva all'1%.
Secondo gli osservatori internazionali si tratta delle elezioni più “credibili” mai
avvenute nel Paese più popoloso dell’Africa.
Cuba, il presidente Raul Castro
annuncia riforme politiche ed economiche Trovare una nuova leadership entro
cinque anni e limitare a dieci anni i mandati politici. Sono queste le principali
proposte annunciate dal presidente cubano Raùl Castro durante il suo discorso di apertura
al sesto congresso del Partito comunista cubano, all'Avana. E' la prima volta che
nell'isola caraibica viene avanzata una simile ipotesi per "favorire il ricambio generazionale".
Il capo di Stato cubano ha, inoltre, annunciato la “preparazione” di diverse leggi
a favore di una maggiore libertà d’impresa e del diritto alla proprietà privata, che
fra l’altro consentiranno ai cubani la compravendita di case e di macchine e la consegna
in usofrutto di terreni agricoli.
Omicidio Arrigoni, interrogati i due killer I
due assassini dell’attivista italiano, Vittorio Arrigoni, ucciso nella Striscia di
Gaza, sono entrambi associati alla galassia salafita ultra-integralista, ma entrambi
provenienti dall'ala militare di Hamas. E' quanto emerso dai primi interrogatori dei
due palestinesi che hanno confessato il rapimento e l’omicidio dell’italiano. Restano
ricercati i tre presunti complici principali: altri due palestinesi e un jihadista
giordano indicato come la mente del sequestro da parte delle stampa araba.
Italia
- politica Ancora polemiche in Italia per le dichiarazioni del premier italiano
sulla magistratura. Oggi, Silvio Berlusconi è tornato con discorso a tutto campo sulla
politica e su alcuni processi che lo riguardano, in occasione di un comizio elettorale
a Milano. “Faremo la riforma della giustizia anche se riusciranno a fami fuori perché
abbiamo la maggioranza nel Paese e in Parlamento”, ha detto davanti alla platea milanese.
Ieri il presidente dell’Associazione nazionale magistrati era tornato a criticare
il disegno di legge sul "processo breve". (Panoramica internazionale a cura di
Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno
LV no. 107