2011-04-17 16:00:31

Siria: Assad annuncia l’abrogazione della legge di emergenza in vigore da 48 anni


La legge di emergenza in vigore da 48 anni in Siria sarà abolita, entro una settimana al massimo. Lo ha annunciato, ieri, il presidente siriano Assad inaugurando la prima riunione del nuovo governo a Damasco. Nuove leggi in vista per libertà di stampa e anticorruzione. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Sulla scia di molti altri Paesi del mondo arabo, anche la Siria apre ad importanti concessioni democratiche a seguito delle grandi manifestazioni che, nelle ultime settimane, hanno scosso le piazze del Paese, nonostante la violenta repressione degli apparati della sicurezza. Ieri, il presidente Assad, in un discorso in diretta Tv in occasione del giuramento del nuovo esecutivo, ha spiegato che “la commissione giuridica” incaricata di rivedere la legge d'emergenza ha elaborato una serie di proposte che saranno sottoposte all’approvazione del “governo entro una settimana al massimo''. La legge di emergenza in vigore in Siria dal 1963 prevede la soppressione del diritto di manifestare pubblicamente, rigidi controlli sulla stampa, e l’arresto per il semplice sospetto di minaccia per la sicurezza. Le nuove leggi ''anti-terrorismo'' non saranno affatto indulgenti con i ''sabotatori'', ha ammonito Assad, ma l’abolizione dello stato d’emergenza rappresenta una significativa vittoria per i manifestanti, che l'avevano posta in cima alle loro richieste di riforme. Tra gli obiettivi dichiarati del nuovo esecutivo, ci sarà anche quello di combattere la disoccupazione, che, ha detto Assad, rimane uno dei maggiori problemi del Paese. Eppure, la “collera” della piazza sembra ancora lontana dal placarsi, poche ore prima del discorso del capo dello Stato, migliaia di persone sono scese in strada a Daraa e a Banias scandendo slogan per la democrazia. Sit-in a Douma, per chiedere la liberazione delle persone arrestate nelle manifestazioni di venerdì scorso.

Immigrazione: Italia-Francia
All’indomani dell’arrivo di 20 tunisini, provvisti di permesso di soggiorno temporaneo, le autorità francesi hanno sospeso oggi tutti i treni che si recano in Francia provenienti dall’Italia. Nessun convoglio, secondo quanto confermato dalla polizia ferroviaria italiana, può varcare la frontiera di Mentone, controllata a vista dalle forze di sicurezza francesi. Intanto, sale la tensione alla frontiera italiana di Ventimiglia, dove si registra la presenza di decine di tunisini pronti a raggiungere la Francia. Sul posto, sono giunti anche circa 300 attivisti dei centri sociali che, insieme agli immigrati, stanno protestando davanti al consolato francese. I manifestanti hanno annunciato l’intenzione di marciare verso il confine con la Francia.

Giappone - nucleare
Raffreddare i reattori in avaria entro tre mesi e riportare sotto controllo l'intera centrale entro nove mesi. È quanto prevede il piano d’azione messo a punto dalla Tepco, società che gestisce l'impianto nucleare giapponese di Fukushima danneggiato dal terremoto dello scorso 11 marzo. Prevista anche la copertura dei reattori danneggiati, per contenere le radiazioni. Ogni supporto per superare la crisi nucleare è stato assicurato dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, impegnato in una breve visita a Tokyo che punta a riaffermare il carattere strategico dell'alleanza tra Usa e Giappone.

Nigeria - elezioni
Stando ai risultati delle prime schede scrutinate delle elezioni presidenziali, in Nigeria si sta profilando un testa a testa tra il capo dello Stato uscente Goodluck Jonathan e il generale Muhammadu Buhari. Il presidente Jonathan, 53 anni, del Partito democratico del popolo, originario del sud del Paese ricco di risorse petrolifere e con una popolazione a maggioranza cristiana, ha vinto tutte le presidenziali dalla fine del governo militare nel 1999. Buhari è un musulmano, espressione del Nord del Paese, in passato a capo di un governo militare. Lo spoglio avviene con estrema lentezza, ma rivela che le preferenze si sono concentrate quasi esclusivamente sui due candidati più accreditati. Nessuno degli altri arriva all'1%. Secondo gli osservatori internazionali si tratta delle elezioni più “credibili” mai avvenute nel Paese più popoloso dell’Africa.

Cuba, il presidente Raul Castro annuncia riforme politiche ed economiche
Trovare una nuova leadership entro cinque anni e limitare a dieci anni i mandati politici. Sono queste le principali proposte annunciate dal presidente cubano Raùl Castro durante il suo discorso di apertura al sesto congresso del Partito comunista cubano, all'Avana. E' la prima volta che nell'isola caraibica viene avanzata una simile ipotesi per "favorire il ricambio generazionale". Il capo di Stato cubano ha, inoltre, annunciato la “preparazione” di diverse leggi a favore di una maggiore libertà d’impresa e del diritto alla proprietà privata, che fra l’altro consentiranno ai cubani la compravendita di case e di macchine e la consegna in usofrutto di terreni agricoli.

Omicidio Arrigoni, interrogati i due killer
I due assassini dell’attivista italiano, Vittorio Arrigoni, ucciso nella Striscia di Gaza, sono entrambi associati alla galassia salafita ultra-integralista, ma entrambi provenienti dall'ala militare di Hamas. E' quanto emerso dai primi interrogatori dei due palestinesi che hanno confessato il rapimento e l’omicidio dell’italiano. Restano ricercati i tre presunti complici principali: altri due palestinesi e un jihadista giordano indicato come la mente del sequestro da parte delle stampa araba.

Italia - politica
Ancora polemiche in Italia per le dichiarazioni del premier italiano sulla magistratura. Oggi, Silvio Berlusconi è tornato con discorso a tutto campo sulla politica e su alcuni processi che lo riguardano, in occasione di un comizio elettorale a Milano. “Faremo la riforma della giustizia anche se riusciranno a fami fuori perché abbiamo la maggioranza nel Paese e in Parlamento”, ha detto davanti alla platea milanese. Ieri il presidente dell’Associazione nazionale magistrati era tornato a criticare il disegno di legge sul "processo breve". (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 107







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