Siria: Assad annuncia l'abrogazione della legge d'emergenza
La legge di emergenza in vigore da 48 anni in Siria sarà abolita, entro una settimana
al massimo. Lo ha annunciato, ieri, il presidente siriano Assad inaugurando la prima
riunione del nuovo governo a Damasco. Nuove leggi in vista per libertà di stampa
e anticorruzione. Il servizio di Marco Guerra:
Sulla scia
di molti altri Paesi del mondo arabo, anche la Siria apre ad importanti concessioni
democratiche a seguito delle grandi manifestazioni che, nelle ultime settimane, hanno
scosso le piazze del Paese, nonostante la violenta repressione degli apparati della
sicurezza. Ieri, il presidente Assad, in un discorso in diretta Tv in occasione del
giuramento del nuovo esecutivo, ha spiegato che “la commissione giuridica” incaricata
di rivedere la legge d'emergenza ha elaborato una serie di proposte che saranno sottoposte
all’approvazione del “governo entro una settimana al massimo''. La legge di emergenza
in vigore in Siria dal 1963 prevede la soppressione del diritto di manifestare pubblicamente,
rigidi controlli sulla stampa, e l’arresto per il semplice sospetto di minaccia per
la sicurezza. Le nuove leggi ''anti-terrorismo'' non saranno affatto indulgenti con
i ''sabotatori'', ha ammonito Assad, ma l’abolizione dello stato d’emergenza rappresenta
una significativa vittoria per i manifestanti, che l'avevano posta in cima alle loro
richieste di riforme. Tra gli obiettivi dichiarati del nuovo esecutivo, ci sarà anche
quello di combattere la disoccupazione, che, ha detto Assad, rimane uno dei maggiori
problemi del Paese. Eppure, la “collera” della piazza sembra ancora lontana dal placarsi,
poche ore prima del discorso del capo dello Stato, migliaia di persone sono scese
in strada a Daraa e a Banias scandendo slogan per la democrazia. Sit-in a Douma,
per chiedere la liberazione delle persone arrestate nelle manifestazioni di venerdì
scorso.