2011-04-16 14:43:27

Il cardinale Erdö: il celibato dei preti è una libera scelta d’amore


La Chiesa ha “una visione nettamente positiva del celibato, che non appare più una rinuncia difficile, ma il frutto di una libera scelta d’amore, continuamente da rinnovare”. In questo modo il cardinale Peter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest e primate d’Ungheria, parla del celibato dei preti. Lo ha fatto sulle colonne dell’Osservatore Romano, durante la recensione del libro di Arturo Cattaneo dal titolo ‘Preti sposati? 30 domande scottanti sul celibato sacerdotale’. Volendo “individuare un filo rosso fra le ragioni che hanno portato la Chiesa — guidata dallo Spirito Santo — ad acquisire la consapevolezza delle molteplici e importanti ragioni a favore del celibato – sottolinea il porporato –, va certamente ricordato l’esempio della vita di Cristo. Esso ha illuminato la vita della Chiesa sin dai primi secoli, come testimonia la ricerca storica: dai primi secoli cristiani abbiamo diversi documenti che indicano una disciplina, che, a partire dall’ordinazione, richiedeva l’impegno della continenza — o astinenza — poi ci si è orientati a richiedere quello del celibato”. Un ideale che, ricorda il cardinale Erdö, “vive chiaramente anche nel mondo ortodosso e nelle Chiese cattoliche orientali che apprezzano tutte la vita monastica e che scelgono i vescovi tra i sacerdoti celibi”. Per questo, aggiunge il primate d’Ungheria, “con sempre maggior chiarezza il magistero della Chiesa ha effettivamente individuato la ragione teologica del celibato sacerdotale nella configurazione del sacerdote a Gesù Cristo, Capo e Sposo della Chiesa”. Esso insomma à “la risposta all’invito di Dio a seguire Cristo nel suo donarsi come ‘Sposo della Chiesa’, partecipando così alla paternità e alla fecondità di Dio”. “La prospettiva biblica, teologica e spirituale, che associa il sacerdozio ministeriale a quello di Cristo e che trae esempio dalla sua totale ed esclusiva dedizione alla missione salvifica, è così profonda e ricca di conseguenze – precisa il cardinale Erdö – che l’enciclica di Paolo VI sul celibato invita tutti ‘a penetrare nelle sue intime e feconde realtà, così che il vincolo fra sacerdozio e celibato sempre meglio appaia nella sua logica luminosa’. Una logica che permette al sacerdote di considerare e vivere il celibato non come un elemento isolato o puramente negativo — rinuncia difficile — ma in un senso sommamente positivo, frutto cioè di una libera scelta d’amore — continuamente da rinnovare — in risposta a un invito di Dio a seguire Cristo nel suo donarsi come ‘Sposo della Chiesa’, partecipando così alla paternità e alla fecondità di Dio”. (E. B.)







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