Gaza: due salafiti confessano l'uccisione di Vittorio Arrigoni
Hanno confessato due dei militanti salafiti arrestati ieri dalla polizia di Hamas
nella Striscia di Gaza nel quadro delle indagini sul rapimento e l'uccisione del volontario
italiano Vittorio Arrigoni. Apparterrebbero ad una cellula salafita fuori controllo,
secondo uno dei gruppi ultraintegralisti della Striscia di Gaza. Il presidente dell’Autorità
Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha ordinato l'apertura di un’inchiesta ufficiale.
L’omicidio di Arrigoni verrà considerato come un tradimento e quindi punito con la
pena capitale. Per protestare contro la morte di Arrigoni vi è stata oggi una marcia
a Ramallah. “Un crimine atroce che nulla ha a che fare con i nostri valori”, aveva
definito ieri l’uccisione di Arrigoni, un portavoce di Hamas . Quale dunque il ruolo
di questa organizzazione palestinese nella tragica vicenda del volontario italiano?
Antonella Palermo lo ha chiesto a Paola Caridi, giornalista che vive a Gerusalemme,
fondatrice e corrispondente dell’agenzia di stampa Lettera22.