Vietnam: Human rights watch condanna le violenze del governo contro i montagnard cristiani
Aumentano le violenze del governo vietnamita contro i montagnard, minoranza cristiana
che vive negli altopiani centrali del Paese. L’accusa è lanciata dall’organizzazione
Human rights watch che in un lungo rapporto ha denunciato pubblicamente i nomi di
81 montagnard rinchiusi nella prigione di Han Nam, per aver partecipato alle attività
delle chiese domestiche o perché ritenuti attivisti per i diritti umani. Riferisce
l'agenzia AsiaNews, che secondo l’organizzazione altre 30 persone sconosciute sono
recluse nello stesso carcere, mentre almeno altre 250 sono imprigionate altrove. Dalle
46 pagine del rapporto emergono le violenze con le quali le autorità tentano di sciogliere
le chiese domestiche, costringono a firmare rinunce alla fede, blindano il confine
per impedire la fuga in Cambogia, dove peraltro è stato chiuso un campo profughi dell’Onu
che ospitava i montagnard. “I montagnard “, conferma Phil Robertson, vicedirettore
per l’Asia di Human rights watch, “stanno subendo una dura persecuzione, in particolare
coloro che fanno parte delle chiese domestiche indipendenti, perché le autorità non
tollerano attività religiose che non possono vedere o controllare”. Sulla base di
fonti ufficiale vietnamite, 567 famiglie del distretto di Krong Pa sono state costrette
a firmare le rinunce alla fede, in seguito alle visite quotidiane delle autorità.
Un corpo speciale di sicurezza, nominato Pa43, ha il compito specifico di catturare,
imprigionare, interrogare persone identificate come attivisti politici o membri delle
chiese domestiche. Alla polizia si affiancano speciali “tribunali mobili”. La situazione
è tale che Human rights watch ha chiesto al governo vietnamita di mettere fine alla
persecuzione e a quello statunitense di tornare a inserire il Vietnam tra i Paesi
che destano “particolare preoccupazione” per le violazioni alla libertà religiosa.
(M.R.)