Cresce la pressione internazionale sulla Siria, accusata di reprimere le proteste
con l’aiuto dell’Iran. Per alleggerire la tensione, ieri il presidente Assad ha annunciato
la nascita di un nuovo governo e la scarcerazione di centinaia di prigionieri politici.
Ma nonostante le aperture del presidente Assad, si è tenuto dell’odierno “venerdì
della tenacia” segnato da manifestazioni contro il governo in tutto il Paese. Intanto,
l'organizzazione di difesa dei diritti umani Human Rights Watch (HRW) accusa i Servizi
di sicurezza siriani di aver torturato numerosi manifestanti fra le centinaia di arrestati
dall’inizio delle contestazioni.
Egitto La procura de Il Cairo, chiamata
a giudicare l’ex presidente Mubarak, ha smentito che sia stata fissata una data per
il processo all’ex capo di Stato e ai suoi due figli, detenuti quest’ultimi in un
carcere della capitale. Viene definito “stabile e rassicurante” lo stato di salute
di Mubarak, colpito nei giorni scorsi da una crisi cardiaca. Lo ha rivelato una fonte
medica, confermando che l’ex-raìs si trova ancora nell’ospedale internazionale di
Sharm el Sheikh.
Bahrein Il ministro della Giustizia ha intrapreso un’azione
per la dissoluzione di due partiti sciiti di opposizione, l’"Associazione islamica"
e "al Wefaq". Quest’ultimo in particolare, principale gruppo di opposizione in parlamento,
è accusato di aver “violato alcuni articoli della Costituzione e le leggi in vigore”,
allo scopo di “turbare la pace e l’ordine sociale”. In questi giorni, le organizzazioni
per i diritti umani denunciano le percosse subite da diversi esponenti di opposizione
in seguito alle proteste avvenute nel Paese il mese scorso.
Marocco Il sovrano,
Mohammed VI, ha graziato 190 detenuti politici, esponenti di movimenti islamisti,
in risposta ad un memorandum presentatogli dal Consiglio nazionale dei diritti dell’uomo
(Cndh). Solo 96 dei ‘graziati’ tuttavia, saranno liberati nell’immediato. Gli altri
si sono visti ridurre le pene detentive “in modo considerevole”.