2011-04-15 14:55:13

Indagine di Eurostat su beni e servizi culturali nell'Unione Europea


L’Unione Europea “esporta” beni e servizi strettamente connessi alla cultura e alle attività artistiche più di quanto ne importi. È uno dei dati che emergono da un’indagine di Eurostat, intitolata “Cultural Statistics”, che si basa su diversi indicatori di riferimento, quali il numero di occupati in tale ambito, i prezzi di beni e servizi, le differenze tra i vari Paesi). Le statistiche presentate – rende noto il Sir - consentono di illustrare i “comportamenti culturali” e i “contatti interculturali” di 500 milioni di cittadini dell’Ue. Nella ricerca si sottolinea che “la cultura gioca un ruolo importante nella vita quotidiana degli europei”. Lo studio, disponibile in inglese all’indirizzo ), include capitoli sulle imprese attive nel settore, sull’educazione, sulle abitudini di lettura, sulla valorizzazione dei servizi culturali. Dallo studio emerge che gli studenti universitari impegnati in corsi legati alle arti sono 725 mila, ossia il 3,8% del totale, con punte massime nel Regno Unito (6,8%), in Irlanda (6,6%), Finlandia e Cipro (dati 2007/2008). Dalla ricerca si apprende anche che nel 2010 “lo 0,6% delle esportazioni di beni dall’Europa comunitaria verso il resto del mondo riguardava prodotti e servizi culturali”. Le importazioni, invece, si sono fermate allo 0,4%. Nella classifica dell’export culturale e artistico primeggia il Regno Unito e per quanto riguarda i prezzi dei beni e dei servizi culturali – come ad esempio l’ingresso ai musei o ai concerti - nel quinquennio 2005/2010 sono cresciuti di più rispetto alla media di tutti gli altri prezzi. Si è registrato infatti un incremento del 13,3% rispetto alla media dell’11,9%. Il prezzo dei giornali e delle riviste è però salito del 17,5%. I libri, infine, sono aumentati solo del 6,5%, ossia meno della media dell’inflazione. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.