I vescovi del Guatemala: negli Usa aumentate le violazioni contro i diritti dei migranti
Nelle ultime settimane, negli Stati Uniti, è aumentato il controllo sui flussi migratori
provenienti dal sud del Continente americano, con misure che molte volte vìolano la
dignità della persona. E’ quanto denunciano, in un documento, i vescovi della Conferenza
episcopale del Guatemala che definiscono l’esperienza vissuta da migliaia di migranti
una “vera e propria via crucis”. Su questo documento si sofferma, al microfono di
Fabio Colagrande, il nostro collega Luis Badilla, esperto di questioni
latinoamericane:
R. – Succede,
come denunciano i vescovi del Guatemala, che da diverse settimane si è scatenato un
modo di agire contro queste persone, con il pretesto di applicare la legge – a volte
in modo molto arbitrario – che ferisce gravemente la dignità di queste persone. Questo
è un documento molto ampio in cui si elencano diverse situazioni, si fanno diverse
denunce, in particolare quelle che riguardano le deportazioni. Negli Stati Uniti,
da mesi si deportano le persone che vengono ritenute “migranti illegali”. Con queste
pretesto, vengono deportati il padre e la madre, e spesso negli Stati Uniti vengono
lasciati i figli, soli … La Chiesa statunitense ha dovuto istituire strutture per
poter dare protezione a molti bambini – addirittura – o adolescenti che rimangono
soli negli Stati Uniti! Quello che i vescovi del Guatemala vogliono dire – oltre a
descrivere molte situazioni specifiche come queste delle deportazioni – è che qui
non si deve confondere la lotta contro i flussi migratori illegali con l’umiliazione
della dignità umana. Purtroppo sta accadendo proprio questo! E non sta accadendo solo
negli Stati Uniti: sta accadendo anche in altre parti del mondo!
D.
– I vescovi non risparmiano parole dure e poi sottolineano anche l’importanza – dal
punto di vista del magistero del Papa, spesso rivolto in questa direzione – di tutelare
la famiglia migrante nella sua interezza, in qualche modo anche di favorire i ricongiungimenti
familiari …
R. – Certo, perché i vescovi ricordano che questi flussi
migratori planetari sono – nell’aggravarsi degli ultimi anni – un sottoprodotto della
globalizzazione. I flussi sono sempre esistiti, ma negli ultimi due-tre anni sono
aumentati in diverse regioni del mondo. Questo non è altro che un sottoprodotto di
una politica economica planetaria che concentra tutta la ricchezza in determinate
zone del mondo e concentrandola lì, questa ricchezza in qualche modo si auto-finanzia
a spese della povertà di altre regioni del mondo. Questa povertà che viene creata
in altre zone del mondo, determina l’aumento quasi vertiginoso dei flussi migratori
verso i poli della ricchezza. Dobbiamo tener presente che si tratta di esseri umani
che vanno rispettati, anche perché queste persone – e lo scrivono, i vescovi – non
sono colpevoli né del fatto che esistano mafie che si arricchiscono con il traffico
di esseri umani, né del fatto che i loro Paesi di origine siano poveri mentre altri
sono ricchi … (gf)