Irlanda: per i vescovi l’educazione non è mai neutra rispetto ai valori
Non ci sono scuole ‘neutre’ rispetto ai valori: presentato alla stampa una “Non esiste
un'educazione neutra rispetto ai valori”, i genitori devono quindi scegliere quale
visione del mondo vogliono che apprendano i propri figli. E' uno dei punti della Dichiarazione
presentata alla stampa dalla Catholic Schools Partnership, istituita nel gennaio 2010
dai vescovi e dai religiosi cattolici irlandesi per sostenere l'educazione confessionale
nel loro Paese. La Dichiarazione – di cui riferisce l’agenzia Zenit - è “parte di
un processo di consultazione in corso sul futuro delle scuole cattoliche nella Repubblica
d'Irlanda”. “Tutte le scuole, istituite dallo Stato o da un gruppo volontario, sposano
necessariamente e implicitamente - afferma il documento - una visione della persona
umana e danno espressione a un ethos particolare con le loro scelte, azioni e priorità”.
Il testo riconosce che “alcune persone pensano che le scuole dovrebbero adottare un
atteggiamento neutro in relazione alla religione”, sostenendo che “il credo religioso
è una questione puramente privata e non dovrebbe avere alcun ruolo nella sfera pubblica
dell'istruzione”. “Ad ogni modo, anche quanti vorrebbero escludere la religione dalla
scuola sposano un proprio ethos” - sottolinea la Partnership - “vogliono impartire
una visione del mondo, una filosofia di vita, tanto quanto le persone di fede”. “Alcune
scuole nelle loro strutture e nei curricula abbracciano un particolare credo”, sottolineano
gli educatori cattolici. “Altre presentano tutte le religioni e l'umanesimo ateo come
risposte ugualmente valide alla domanda su Dio; altre ancora chiedono che queste convinzioni
vengano lasciate a casa e non influenzino la vita della scuola; altre, infine, bandiscono
ogni menzione di Dio”. “Ma la domanda su Dio non scomparirà”, dichiarano. “Le scuole
cattoliche sono impegnate nel più profondo rispetto sia per la fede che per la ragione,
e come tali contribuiscono in modo significativo alla formazione di cittadini maturi
e razionali della nostra società democratica”, afferma il documento. “Una delle caratteristiche
più notevoli dell'educazione cattolica è il rispetto per la fede e la ragione”, aggiunge.
“Ciò aiuta a spiegare perché queste scuole sono tanto popolari nel mondo”. “La Chiesa
continua ad essere coinvolta nell'educazione perché ciò rappresenta una parte centrale
della sua missione e perché ci sono genitori che desiderano che i propri figli siano
educati in un contesto che rispetti sia la fede che la ragione”, indica la Partnership.
“Radicata in una comprensione della persona umana come figlia di Dio, redenta da Cristo
e destinata a condividere per sempre la vita di Dio stesso”, l'educazione “è un processo
che dura tutta la vita, di crescita umana e sviluppo in risposta alla chiamata di
Dio”. “Inizia a casa, continua nella scuola e matura attraverso il coinvolgimento
nella comunità cattolica nella parrocchia”. Il documento conclude sottolineando che
“queste tre dimensioni di famiglia, scuola e parrocchia devono collaborare se l'educazione
cattolica vuole davvero raggiungere il suo obiettivo di formare persone umane mature
a immagine e somiglianza di Cristo”. (R.G.)