2011-04-12 16:15:29

Pakistan: musulmano strappa una Bibbia, la Chiesa chiede di non raccogliere la provocazione


Le autorità religiose dell’arcidiocesi di Lahore esortano i cristiani in Pakistan a non reagire alla provocazione di un musulmano che nei giorni scorsi ha strappato una Bibbia per vendicare il rogo del Corano compiuto il mese scorso dal sedicente pastore americano Terry Jones. Mohammad Akhtar, questo il nome dell’autore del gesto oltraggioso compiuto durante una liturgia nella cattedrale, è stato bloccato e consegnato alla polizia ed è tuttora in carcere. La Chiesa locale – riferisce l’agenzia Ucan - ha deciso tuttavia di non sporgere denuncia e ha anzi perdonato il provocatore, per non alimentare le tensioni già alte tra i musulmani e la comunità cristiana in Pakistan, indignata per questo ennesimo affronto. Il vicario generale dell’arcidiocesi, padre Andrew Nisari ha vivamente esortato i fedeli a mantenere la calma: “Questa è un’altra prova per i cristiani in Pakistan: siate pazienti nella sofferenza e imitate la passione di Cristo”, ha detto il sacerdote durante la Messa domenicale in cattedrale. “Un’azione legale servirebbe solo a creare altri problemi, sarà lo Stato ad occuparsi di questo criminale”, ha detto, da parte sua, l’arcivescovo emerito di Lahore Lawrence Saldanha, attuale presidente della Conferenza episcopale, che ha ribadito le sue preoccupazioni per la crescente ostilità contro i cristiani nel Paese. Un’ostilità riaccesa dall’incidente del rogo del Corano che come è noto ha scatenato nuovi attacchi contro chiese cristiane nel Paese e causato 24 morti nel vicino Afghanistan. La settimana scorsa mons. Saldhana aveva chiesto un intervento diretto di Washington per fermare il pastore Jones: “Il governo americano parla di libertà religiosa, ma noi gli chiediamo di prevenire simili azioni da parte di estremisti e altri fondamentalisti cristiani”, aveva detto il presule. E una dura condanna del rogo del Corano è stata espressa a nome dei vescovi statunitensi anche dall’arcivescovo di Miami Thomas G. Wenski che ha parlato di un gesto “riprovevole” contrario al Vangelo. (L.Z.)







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