2011-04-12 15:47:01

La campagna Cei sull’8xmille all’insegna della trasparenza. Aiuti per 2500 immigrati del Nord Africa


Presentata stamane a Roma, nella sede della nostra emittente, la nuova campagna dell’8xmille alla Chiesa italiana. Presente mons. Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei, assieme ad alcuni protagonisti delle storie raccontate negli spot. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

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Dalle scuole per gli ex bambini soldato ugandesi alle cucine popolari di Padova, dal Centro per anziani soli a Pantelleria alla Casa per le bambine abbandonate di Calcutta: sono alcune delle storie proposte nei nuovi spot e annunci dell’8xmille, che vedremo su tv e giornali a partire dal 17 aprile. La novità quest’anno è l’invito ad approfondire queste realtà di bisogno sul sito Internet, dove saranno i diretti interessati a raccontare i diversi progetti, insieme ad otto bloggers, che hanno visitato le opere, documentandole con diari di viaggio e foto. Nel sito sarà disponibile anche un "Libro bianco" per conoscere le migliaia di interventi realizzati sul territorio grazie ai fondi dell’8xmille, a 22 anni dall’istituzione del Servizio per il sostegno economico alla Chiesa. Una campagna, senza immagini shock né quadretti edificanti, che punta più che nel passato a coinvolgere i cittadini, come ci spiega mons. Domenico Pompili, responsabile comunicazione della Cei:

R. – Sì: non vuol essere semplicemente una documentazione di quello che si fa, ma ha nel suo linguaggio, molto più da reportage, anche la capacità di coinvolgere le persone intorno ai drammi di cui spesso si fa carico l’8 per mille e che vengono attentamente documentati. E poi, questo rimando on-line al "Libro bianco" mi pare sia una forma concreta per dare spazio a quella interattività che rende oggi il mondo di Internet così intrigante, non solo per le giovani generazioni: offre la possibilità di avere quotidianamente un contatto con quello che la testimonianza cristiana, grazie proprio all’8 per mille, riesce a realizzare negli ambiti spesso più disattesi della nostra società.

D. – Documentare, ma anche dare massima trasparenza agli interventi portati avanti...

R. – Certamente, c’è un’esigenza di accountability, ovvero un’esigenza di responsabilità che porta a render conto di ciò che si è ricevuto, ma nello stesso tempo dà anche la possibilità di mostrare nei fatti quanto l’8 per mille riesca ad essere un volano di iniziative e di presenze sul territorio che la Chiesa garantisce proprio con la sua presenza così capillare.

D. – Il pensiero corre inevitabilmente, in questi giorni, agli immigrati del nord Africa. Come sta reagendo la Chiesa italiana a questa situazione di bisogno estremo?

R. – Mi pare che la risposta sia stata quella di offrire concretamente luoghi in cui poter alloggiare, passando dunque da una disponibilità teorica ad una disponibilità molto concreta. Già qualche settimana fa, il segretario generale della Cei ha parlato di circa 2.500 posti disponibili e mi sembra che ormai tutte le Caritas sul territorio siano attivate per rendere possibile questa accoglienza che è assolutamente necessaria. Pure nel contesto di un problema che, evidentemente, non è solo italiano ma ha a che fare con l’Europa. (gf)

A tracciare il bilancio delle entrate dell’8xmille è stato mons. Giampietro Fasani, economo della Cei. I dati a disposizione sono quelli delle dichiarazioni fiscali del 2008 relative ai redditi del 2007. In aumento il numero assoluto dei firmatari anche se in lieve calo percentuale, intorno all’85%; in aumento anche il gettito complessivo, in parte dovuto all’incremento dell’entrata fiscale. Riguardo la gestione dei fondi - circa 1 miliardo di euro - 381 milioni sono andati ad integrare il reddito di 37 mila sacerdoti; altri 381 milioni sono serviti per le esigenze di culto, compresi gli interventi sulle chiese; circa 205 milioni sono stati destinati ad opere di carità, di cui 85 milioni nei Paesi in via di sviluppo. L’intenzione – ha detto mons. Fasani – è di aumentare quest’anno la quota per la carità, decisione che sarà presa nella prossima Assemblea generale della Cei, prevista a Roma dal 23 al 27 maggio.







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