Il cardinale Tauran al Consiglio d’Europa: difendere la libertà religiosa e denunciare
ogni forma di discriminazione
“Mai il nome di Dio sia invocato per giustificare discriminazioni e violenze”: è l’accorato
appello pronunciato stamani dal cardinale Jean-Louis Tauran, al Consiglio d’Europa
in occasione di un dibattito sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale,
al quale hanno preso parte numerosi esponenti di diverse fedi. Il presidente del Pontificio
Consiglio del Dialogo Interreligioso ha auspicato che il Consiglio d’Europa “abbia
sempre il coraggio di prendere le decisioni necessarie per promuovere e, se c’è bisogno
difendere, la libertà religiosa”. Ancora, ha invitato l’istituzione di Strasburgo
a “denunciare tutte le forme di persecuzioni, di violenze e discriminazione per motivi
religiosi, tanto in Europa quanto nel resto del mondo”.
Nel suo discorso,
il porporato francese ha citato interventi in favore della libertà religiosa di Benedetto
XVI, Giovanni Paolo II e la Costituzione conciliare Gaudium et Spes. Il cardinale
Tauran ha sottolineato che in Europa “nessuna religione può pretendere d’imporsi con
la forza. In Europa si dialoga e la religione non si eredita semplicemente ma sempre
più si sceglie”. Il cardinale Tauran ha, così, messo l’accento sull’importanza di
luoghi dove i credenti possano condividere le proprie esperienze. L’Europa, ha aggiunto,
è un crogiolo di culture e religioni di cui Strasburgo è un laboratorio e simbolo.
Il porporato non ha poi mancato di ribadire che “l’umanesimo europeo ha un’origine
cristiana”, ricordando come le grandi istituzioni europee “scuole, università ed ospedali”
abbiano un’origine cristiana. (A cura di Alessandro Gisotti)