2011-04-10 16:06:13

Per i vescovi indiani una “vittoria del popolo” la commissione anticorruzione


“È una vittoria del popolo”. Così mons. Vincent Concessao, arcivescovo di Delhi, ha commentato la notizia secondo cui “il governo ha accolto le richieste dell’attivista gandhiano Anna Hazare” in merito alla legge anticorruzione Jan Lokpal Bill. Da giorni, infatti, il 72.enne attivista aveva iniziato uno “sciopero della fame fino alla morte”, per protestare contro la dilagante corruzione che colpisce l’India, invitando il governo centrale a inasprire i dettami della legge oggi allo studio, il Lokpal Bill. L’attivista ne ha inoltre elaborato una versione personale, lo Jan Lokpal Bill, che prevede l’istituzione di una autorità indipendente, con potere di indagine e di repressione nei confronti dei colpevoli, inclusi i membri della classe politico-amministrativa. Il governo ha quindi emesso una nota in cui accoglie le richieste di Anna Hazare, specificando che verrà predisposta una Commissione congiunta formata da 10 persone, fra cui ministri, membri della società civile e lo stesso attivista, cui toccherà il compito di elaborare un disegno di legge per combattere la corruzione in India. L’organismo proporrà un disegno di legge che prevede pene più severe e tutela dei poveri. La Chiesa indiana ha sostenuto fin da subito questa battaglia, denunciando la corruzione dilagante nel Paese. “La corruzione è immorale e sbagliata – ribadisce ad Asianews l’arcivescovo di Delhi mons. Vincent Concessao – ed è contraria agli insegnamenti morali e sociali della Chiesa”. Il prelato spiega che il fenomeno colpisce soprattutto poveri ed emarginati, ma anche esponenti della classe media, impoverendo e umiliando le persone. Le attuali leggi contro la corruzione sono “inadeguate” e “non proteggono” le vittime, spiega mons. Concessao, che chiede infine al potere legislativo di attuare norme perché “le voci coraggiose che denunciano casi di corruzione non vengano spente”. (L.G.)







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