2011-04-07 12:24:29

KENYA: Il contributo dell'Africa all'evangelizzazione dell'Europa


NAIROBI, 06 aprile 2011
La Chiesa cattolica in Africa può contribuire alla nuova evangelizzazione dell’Europa: è quanto ha affermato mons. Boniface Lele, arcivescovo di Mombasa, in Kenya. Nei giorni scorsi, il presule è intervenuto al Simposio organizzato dalla Società di Maryknoll, un’organizzazione cattolica sacerdotale del Kenya che ha celebrato il suo centenario di attività. Nel suo discorso, mons. Lele ha sottolineato come il cristianesimo stia crescendo a ritmo elevato nel sud del mondo, rispetto al nord. “A differenza del passato – ha detto il presule – la crescita del cristianesimo non si registra più nell’emisfero settentrionale. Ciò testimonia un vero cambiamento”. Allo stesso tempo, ha aggiunto l’arcivescovo di Mombasa, le vocazioni religiose sono “in declino” nell’emisfero settentrionale, mentre sono in crescita in quello meridionale, inclusa l’Africa. Di qui, la possibilità reale che il continente africano offra i propri missionari al servizio della nuova evangelizzazione dell’Europa. Dal suo canto, il Nunzio apostolico in Kenya, l’arcivescovo Alain Paul Lebeaupin, ha reso omaggio ai primi missionari, per il loro operato coraggioso nel Paese e in tutta l’Africa. “A differenza del mondo contemporaneo – ha detto – in cui dominano le tecnologie moderne, i primi missionari partivano da zero verso nuove scoperte. Non esisteva nulla paragonabile ad Internet che li guidasse nel loro cammino, ma tutto dipendeva dalla loro fede e dal loro credo”. Tra i vari interventi, anche quello del sacerdote e studioso padre Laurent Maggesa, quale ha messo in luce come “l’inculturazione sia un nuovo modo di pensare nella fede cattolica” e come sia necessario ogni sforzo per renderla pienamente inserita nella dottrina della Chiesa. “C’è bisogno della Chiesa locale in Africa per focalizzarsi su questo concetto, in modo da approfondire il significato del messaggio cristiano tra la popolazione locale”, ha aggiunto padre Paul Masson, assistente generale della Società di Maryknoll a New York. Il religioso ha poi concluso con un ringraziamento “al cuore aperto del popolo africano” che rende possibile il lavoro missionario. (I.P.)







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