In un libro, la bellezza delle cento fontane del Vaticano
In occasione dell’inaugurazione della 100.ma fontana nel territorio della Città del
Vaticano, donata al Papa Benedetto XVI, nel luglio scorso, dai “Patrons of the Arts
in Vatican Museum”, e dedicata alla storia di San Giuseppe, è stato presentato ieri,
presso i Musei Vaticani, il Volume “Le cento fontane del Vaticano”, edito dalla Libreria
Editrice Vaticana: il primo di una monografia in tre volumi, dedicato alle fontane
che sorgono lungo i viali e nel bosco della Città del Vaticano. Architetture d’acqua,
di luce e di suoni, motivo di ornamento e di meditazione. C’era per noi Claudia
Di Lorenzi:
E’ un richiamo
gioioso alla vita, che sempre rinasce e si rinnova, ma è soprattutto evocazione della
vita eterna, la cui promessa colma il cuore dell’uomo di speranza. “L’acqua è simbolo
della vera Vita alimentata dalla Grazia” ha detto il cardinale Giovanni
Lajolo, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, presentando
oggi il volume che raccoglie alcune fra le 100 fontane che impreziosiscono i giardini
vaticani e i chiostri dei palazzi dentro le mura leonine: capolavori dell’arte, per
lo più in stile barocco, che alla funzione puramente ornamentale uniscono quella evocativa
e meditativa. Ascoltiamo il cardinale Lajolo:
“La fontana è anche un
simbolo dell’acqua zampillante della vita eterna di cui ci ha parlato nostro Signore
nel suo discorso con la donna samaritana. Nei giardini del Papa queste fontane hanno
una valenza talvolta alquanto recondita, però vera, di un’acqua diversa che ci presenta
la grazia del Signore”.
Una bellezza frutto del genio di architetti
come il Bernini e il Borromini, rispettivamente progettista e autore della celebre
Fontana delle Api, o come Giovanni Vasanzio, autore per Paolo V Borghese della monumentale
Fontana del Galeone. E poi il Vignola, Pirro Ligorio e autori cosiddetti minori, portatori
di una sensibilità che ben si armonizza nel percorso artistico, storico e simbolico
delle fontane vaticane, architetture d’acqua, di luce e di suoni. Una bellezza che
si fa eco di una bellezza più alta. Ancora il presidente del Governatorato:
“Anzitutto
la bellezza della natura, perché qui è l’arte che si inserisce nella natura, che vuole
far godere ancora di più la natura. Così, anche, far vedere la bellezza delle bellezze
che è quella bellezza sempre antica e sempre nuova di cui parla Agostino: la bellezza
divina”.
E dello spettacolo dell’acqua, un bene da tutelare anzitutto,
ha parlato l’architetto Paolo Portoghesi, intervenuto all’incontro:
“Certamente
l’acqua è un elemento fondamentale per la vita, però l’acqua non è solo questo, è
anche uno spettacolo. Basta pensare al mare, certamente una delle immagini più affascinanti
che la terra ci offre. Ma, naturalmente, l’uomo può trasformare l’acqua, può utilizzare
i suoi vari aspetti guidandola, in un certo senso, facendogli recitare una parte.
Questa è un po’ l’arte della fontana: considerare l’acqua una specie di attore a cui
si chiede una prestazione spettacolare. E’ interessante vedere come il cristianesimo
abbia riconosciuto in pieno che il rispetto della natura faccia parte proprio della
professione religiosa: il culto della creazione come qualcosa che non va soltanto
sfruttato ma difeso. L’opera di Benedetto XVI è importante anche per l’aver messo
spesso l’accento sull’importanza del rispetto nei confronti del creato”.
Uno
spettacolo che prende forme fra le più variegate. Ascoltiamo Giandomenico
Spinola, responsabile per i Musei Vaticani del Reparto per le Antichità
Classiche:
“Quella dell’Aquilone è certamente tra le più belle. E’
molto affascinante anche la Fontana degli Specchi. A mio avviso, molto importante
è la Fontana delle Api, che sta all’ingresso, vicino alla Porta Sant’Anna e in questo
momento è oggetto di restauro, a me piace molto. Poi, la Fontana della Galera che
spara acqua dal pennone e dai cannoni, che è una fontana del ’600, molto bella”.(bf)