Asia Bibi ha la varicella, è debole ma continua a digiunare
Asia Bibi, la cristiana pakistana condannata a morte per blasfemia e oggi rinchiusa
in carcere, in questi ultimi giorni ha contratto una malattia esantematica, che le
causa eruzioni cutanee su tutto il corpo (si pensa alla varicella), mentre non è ancora
chiaro chi l’abbia potuta contagiare. Probabilmente la causa è la sporcizia in cui
versa la sua cella, i suoi abiti, la biancheria. Sta di fatto che tale malattia debilita
ulteriormente il suo fisico, già debole e provato da mesi di prigione in cella di
isolamento. La “Masihi Foundation”, attraverso l’Agenzia Fides, lancia un allarme:
“Ora urge più che mai un intervento dei medici. Stiamo cercando di organizzare, con
le autorità del carcere, una visita specialistica di medici fidati. Temiamo davvero
per la sua salute, che possa ammalarsi gravemente e morire in carcere”. Asia, secondo
i suoi legali, dovrebbe a questo punto interrompere il digiuno quaresimale che sta
portando avanti, in quanto il suo fisico è già molto debilitato. “Lei prega molto
e digiuna, offrendo a Dio la sua sofferenza. Ma speriamo che la visita dei medici
possa convincerla a riprendere a nutrirsi. Deve farlo per il suo bene e per la sua
salute” spiega a Fides Haroon Masih, Direttore della “Masihi Foundation” che si occupa
della sua assistenza legale e materiale. Intanto nel mondo di moltiplicano le comunità
che pregano per Asia Bibi e per la sua liberazione. Un convento di suore di clausura
di Toledo (Spagna), le Concezioniste Francescane (ordine fondato dalla Santa Beatriz
de Silva), ha iniziato una campagna di preghiera. Suor Maria Immacolata, Abbadessa
del Monastero, scrive in un messaggio a Fides: “Stiamo seguendo il caso di Asia e
stiamo pregando per lei e la sua famiglia, ma anche per tutti coloro che sono morti
per difenderla. Siamo felici che anche il Santo Padre si sia interessato alla sua
causa. Preghiamo che il Signore conceda ad Asia la grazia di incontrarlo. Preghiamo
Iddio con tutto il cuore perché un giorno possa riabbracciare la sua famiglia”.