Non si arrestano le proteste antigovernative nello Yemen. Un manifestante è stato
ucciso e circa 30 sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco con la polizia avvenuto
ieri sera a Taez, a sud di Sanaa. Nella stessa località, questa mattina decine di
migliaia di persone sono scese in piazza per dirigersi verso la sede del governo.
Intanto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in un colloquio
telefonico con il presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, ha espresso forte preoccupazione''
per la repressione delle rivolte. Gli Stati Uniti hanno rinnovato l’invito a Saleh,
al potere da 32 anni, a risolvere l'impasse politico con l'opposizione avviando il
processo di transizione “più velocemente possibile”.
Anche in Siria proseguono
le manifestazioni di protesta iniziate ormai da tre settimane. Ieri, due poliziotti
sono stati uccisi nella periferia di Damasco. Intanto, le autorità siriane hanno rilasciato
almeno otto attivisti dell'opposizione arrestati il mese scorso, fra cui due curdi
che avevano preso parte a un sit-in indetto per protestare contro la condizione della
comunità curda in Siria e reclamare più diritti. Le rivolte di queste ultime settimane
sono al centro dei colloqui in programma oggi a Damasco tra il presidente siriano,
Bashar al-Assad, e il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, il quale nei giorni
scorsi ha assicurato di sostenere le richieste di maggiore democrazia avanzate dagli
attivisti.
Un clima di fervore e impegno caratterizza la scena politica egiziana:
nell’ultima settimana numerosi movimenti e associazioni hanno annunciato la creazione
di nuovi partiti politici che parteciperanno alle elezioni parlamentari di settembre.
Sul fronte laico e liberale, l’attenzione è concentrata sul partito degli "Egiziani
liberi" dell’imprenditore Naguib Sawiris, che ha precisato che non guiderà personalmente
il movimento le cui parole d’ordine sono “giustizia sociale, rispetto della legge,
libera economia e ricostruzione del paese”. Smentendo il timore che il partito rifletta
i principi cristiani del fondatore, Sawiris ha precisato che esso non fa alcuna differenza
tra musulmani e copti e che la maggior parte dei suoi iscritti sono musulmani. Il
partito inoltre non metterà in discussione l’articolo 2 della Costituzione che stabilisce
che l’Islam è religione di stato. In base alla nuova legge sui partiti, un movimento
deve ottenere almeno cinquemila iscrizioni prima di poter presentare una domanda di
riconoscimento.