L'Onu: migliaia di civili intrappolati nelle zone di guerra in Libia
Si è appena conclusa la missione di due giorni in Egitto dell’Alto Commissario delle
Nazioni Unite per i Rifugiati, António Guterres, finalizzata a monitorare la situazione
dei profughi provenienti dalla Libia. Il ritmo degli esodi da questo Paese in direzione
dell’Egitto, attraverso il confine di Sallum, sta rallentando, nonostante gli ultimi
arrivi di famiglie di Brega e Bengasi in fuga dai combattimenti: dall’inizio di febbraio
a oggi, tuttavia, sono passate di lì 161mila persone, tra cui 83mila egiziani e 32mila
libici e Guterres ha pubblicamente ringraziato il governo egiziano per non avere mai
chiuso la frontiera. L’Acnur, nel frattempo, denuncia la critica situazione umanitaria
all’interno della Libia, in cui si stima che migliaia di persone siano rimaste intrappolate
nelle aree dei combattimenti e auspica che presto si possa avere accesso alla popolazione.
Il Commissario si è poi trasferito in Kenya per osservare da vicino la situazione
dei profughi provenienti dalla Somalia. A giorni sarà nel campo di Dadaab, nella parte
nordorientale del Paese, che ospita attualmente 320mila rifugiati e che è quasi al
collasso a causa della recente escalation di violenza in Somalia, tanto che nel campo
di Ifo si è reso addirittura necessario un ampliamento per il trasferimento di 40mila
rifugiati, poi bloccato per motivi di sicurezza. (R.B.)