Chiusa la falla al reattore 2 di Fukushima, ma restano altissimi i livelli di radioattività
In Giappone, alla centrale nucleare di Fukushima i tecnici della Tepco, la società
che gestisce l’impianto, sono riusciti a chiudere la falla del reattore 2 dalla quale
fuoriusciva in mare acqua radioattiva. Tuttavia, i livelli di contaminazione nella
zona rimangono altissimi: almeno cinque milioni di volte superiori al limite legale.
Per il punto della situazione, sentiamo Marco Guerra:
Dopo il fallimento
di diversi tentativi, nella notte è stata finalmente chiusa con un mix di agenti chimici
la falla al pozzo di scarico del reattore n.2 di Fukushima, che per diversi giorni
ha provocato la fuoriuscita in mare di acqua radioattiva. Ora i tecnici della Tepco,
il gestore della centrale nucleare di Fukushima, tenteranno di iniettare azoto nel
reattore n.1, il più danneggiato tra i sei della struttura, per neutralizzare possibili
esplosioni a causa dell'accumulo di idrogeno. Fino a ieri, però, si è continuato a
scaricare volontariamente acqua a basso tasso di radioattività nel Pacifico, suscitando
i timori e il disappunto dei Paesi vicini, in particolare della Corea del Sud, che
hanno chiesto lumi sulla inusuale procedura della Tepco: essa aveva lo scopo di accelerare
i lavori di messa in sicurezza con il riavvio degli impianti di raffreddamento. A
questo punto, l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare (Nisa) si è scusata con
Seul, assicurando che Tokyo intende spiegar ''pienamente'' la situazione a tutti i
Paesi interessati anche indirettamente dalla vicenda. Farsi perdonare dalle famiglie
evacuate è invece l’obiettivo della Tepco, che verserà a titolo di indennizzo iniziale
un milione di yen (circa 8.300 euro) a ogni nucleo sgomberato nei dintorni dell’impianto.
La misura è rivolta a circa 80 mila persone costrette ad abbandonare le proprie case
nel raggio di 20 km dalla centrale.