2011-04-05 08:07:47

“It begins with us”. Obama lancia via internet la sua candidatura per le presidenziali americane del 2012


E’ ufficiale: il presidente statunitense Barack Obama si ricandida per un secondo mandato alle elezioni del 2012. La notizia è stata resa nota ieri via sms, con un video web ed una e-mail ai supporter del capo della Casa Bianca. Il fronte repubblicano invece non ha ancora designato il proprio rappresentante. “It begins with us” - “Tutto comincia da noi” è il titolo del video di poco più di 2 minuti pubblicato sul sito barackobama.com. Da New York, Elena Molinari: RealAudioMP3

Sulla ricandidatura di Obama, ascoltiamo Dennis Redmont, incaricato della comunicazione del Consiglio Italia-Stati Uniti e già direttore dell'Associated Press, intervistato da Giada Aquilino: RealAudioMP3

R. – Nel mondo dell’informazione attuale chi fa prima monopolizza l’agenda. Perciò Obama - anche se è molto presto e anche se i soldi necessari sono tanti - ha scelto l’inizio della primavera per lanciare la sua candidatura, ma non personalmente, bensì facendola lanciare ai suoi sostenitori. Tutto ciò poi farà da traino alla sua entrata formale in campo.

D. - E’ un momento in cui l’economia ricomincia a dare timidi segnali di ripresa e la disoccupazione è scesa, con 216 mila posti di lavoro in più…

R. – Il momento è proficuo, anche se non si sa quanto duri questo nuovo leggero picco nell’economia: è possibile che si alzi un po’ verso l’estate ma subito dopo ci siano nuovi problemi. Ad ogni modo la strada fino al 2012 è lunga e per convincere le persone che, grazie ad Obama e incentivi del governo hanno avuto un nuovo impiego, è un momento molto propizio.

D. – Una campagna elettorale che si affida ancora una volta ai social network e si annuncia con il più alto budget di sempre: l’obiettivo è un miliardo di dollari?

R. – Ci sono regole molto ferree sulle campagne elettorali e sui fondi che si possono utilizzare: dalle aziende che pagano i repubblicani e i democratici o dai singoli individui. Ma poi la Suprema Corte ha lasciato un po’ più di spazio per questa flessibilità di contributi, perciò ci saranno molti soldi da spendere.

D. – “It begins with us”, dice lo slogan del video di Obama. Il quartier generale è a Chicago. Quindi è la prima campagna elettorale che un presidente in carica non conduce da Washington ma dal suo collegio?

R. – Chicago non è solo il suo collegio, ma è il collegio dove c’è un sindaco che è suo amico, è l’ex capo di gabinetto, Rahm Emanuel ed è appena stato eletto. In secondo luogo, si tratta certamente di una zona che Obama vuole coltivare come democratica. Non è una campagna Washington-centrica perché Obama sa che è nell'America profonda - soprattutto quella del Midwest, dove ci sono stati problemi con l’economia, come ad esempio per le aziende automobilistiche di Detroit, non lontano da Chicago - che ci si può giocare le elezioni.

D. – Obama si ricandida, dunque. Ma intanto, il fronte repubblicano è ancora in cerca di un candidato forte. Perché manca l’intesa?

R. – La risposta a questo è: “Who dares take him on?”, cioè: chi se la sente di lanciare la sfida a Obama? In ordine sparso, in questo momento sono pochi a poter aspirare: c’è l’ex governatore e uomo d’affari Mitt Romney; c’è l’ex governatore Tim Pawlenty; c’è il governatore dell’Indiana Mitch Daniels; c’è Sarah Palin, ex governatrice dell’Alaska che è stata candidata alla vice presidenza; c’è Mike Huckabee, anche lui ex governatore; e c’è pure Newt Gringrich, l’ex speaker, cioè l’ex leader della minoranza che si era confrontato con Clinton ed aveva realizzato il Manifesto per l’America, il cosiddetto “contract with America”: è possibile che lui provi un ritorno in campo, ma le sue chances sono molto basse.

D. – Che possibilità ci sono per Obama, allora?

R. – In questo momento sono buone, ma sono sempre stati i fattori esterni che hanno condizionato i risultati. Che siano l’Iran, l’Iraq, l’Afghanistan, ora la Libia, tutti questi fattori esterni come anche l’economia internazionale rappresentano una grande incognita fino a novembre 2012. (bf)










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