Niente è più come prima: due testimonianze dall'Abruzzo terremotato
309 vite spezzate nel sisma che il 6 aprile 2009 colpì L’Aquila e i Comuni del cratere.
Oggi, a due anni di distanza, 36 mila persone sono ancora assistite in soluzioni abitative
provvisorie e di queste 1600 sono ospitate negli alberghi della costa, nelle caserme
della Guardia di finanza e a Campo Mizzi. Intanto il paesaggio è cambiato e la campagna
è stata divorata dal cemento, tra lo sconforto e la memoria di quanti ricordano quegli
atti tremendi alle 3.32 di quel 6 aprile. Come Alberto Baiocchetti, 47 anni,
di Casentino, frazione di Sant’Eusanio Forconese a 10 km da L’Aquila, che oggi abita
nei MAP, moduli abitativi provvisori, appartamenti prefabbricati costruiti dopo il
sisma. Ascoltiamo la sua testimonianza al microfono di Francesca Smacchia
Oltre
ai MAP, moduli abitativi provvisori, ci sono anche gli alloggi prefabbricati del Progetto
Case, appartamenti dai 40 ai 60 metri quadri, dislocati nelle 19 new town, località
in cui attualmente vivono 14 mila persone. Una situazione che da emergenziale si è
trasformata, dopo due anni dal terremoto, in vita di tutti i giorni. Patrizia,
abita a Paganica 2. Francesca Smacchia l'ha intervistata.