Il Custode di Terra Santa: nuove speranze per i cristiani del Medio Oriente
Sono molto alte le attese dei cristiani che vivono oggi in Medio Oriente, soprattutto
dopo la cosiddetta “primavera” che ha coinvolto recentemente molti Paesi arabi. È
il centro della testimonianza del Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa,
intervenuto al convegno in corso a Torino “Minoranze etniche e religiose nel Mediterraneo”,
organizzato dal Centro italiano per la Pace in Medio Oriente. “A parte gli Emirati
Arabi – ha detto all'agenzia Sir – in tutti i Paesi, dall’Egitto alla Giordania, dalla
Palestina alla Siria c’è libertà di culto nel senso che ai cristiani non è impedito
di professare la loro fede, ma non sempre c’è libertà di coscienza”. La rivoluzione
ha visto scendere in piazza fianco a fianco cristiani e musulmani, soprattutto in
Egitto, che è stato d’esempio per tutto il mondo arabo, fatto che avvalora la tesi
di come si sia trattato di una battaglia per la democrazia e per la cittadinanza:
“I cristiani del Medio Oriente sono arabi e vogliono essere pienamente riconosciuti
anche per legge – ha aggiunto – la minoranza cristiana è una minoranza religiosa,
infatti, e non etnica. Sono arabi, pensano e parlano in arabo, la loro cultura è araba”.
Padre Pizzaballa ha infine ricordato che la piena cittadinanza per i cristiani è stata
una delle richieste più forti uscite dal Sinodo per il Medio Oriente che si è svolto
a Roma in ottobre, evidenziato anche nel documento finale dell’incontro. (R.B.)