Il cardinale Vingt-Trois apre la plenaria della Conferenza episcopale francese
Vicinanza e preghiera: ad assicurarle ai “fratelli delle Chiese del Nord Africa e
della Costa d'Avorio” in particolare è stato questa mattina il cardinale André Vingt-Trois,
arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale francese, nella prolusione
con cui ha inaugurato a Lourdes i lavori dell’assemblea plenaria di primavera. “Vogliamo
esprimere la nostra vicinanza – ha detto il porporato citato dall’agenzia Sir – in
un momento in cui diversi Paesi sono attraversati da movimenti che possono creare
un nuovo futuro per i loro popoli, ma anche, purtroppo, l’inizio di nuove prove”.
Con riferimento alla Francia, il cardinale Vingt-Trois ha parlato del “paradosso”
di una “società segnata da una sorta di paura”. Riferendosi al progetto di legge sulla
bioetica all’esame del Senato, il presidente dei vescovi francesi ha auspicato che
“i senatori non aggravino le disposizioni approvate dalla maggioranza dei deputati
e non aprano la porta ad un eugenismo di Stato” né “all’autorizzazione generale di
utilizzare l’embrione umano come materiale di ricerca”, perché “cedere a queste tentazioni
farebbe violenza al rispetto dovuto ad ogni essere umano”. “La valutazione etica dei
programmi di ricerca – è stato il monito dell’arcivescovo di Parigi - non può ridursi
alla raccolta del parere di esperti o alle pressioni degli interessi economici. La
ricerca non si giustifica con la generosità presunta o reale dei suoi obiettivi e
intenzioni. Mai il fine giustifica i mezzi”. Dal porporato, riferisce ancora l’agenzia
Sir, il richiamo alle riserve espresse con i responsabili di altre religioni sul dibattito
sulla laicità promosso dal partito di maggioranza Ump. “Non solo – ha osservato –
rischia di cristallizzare il disagio di fronte ad una serie di pratiche musulmane
minoritarie ma, paradossalmente, potrebbe portare anche a ridurre la comprensione
della laicità alla sua concezione più chiusa: quella del rifiuto di ogni espressione
religiosa nella nostra società”. (A.G.)