L'Aiea: dopo Fukushima, seria riflessione sulla sicurezza nucleare
Dopo il disastro di Fukushima il mondo e l'industria atomica non potranno comportarsi
"come se nulla fosse accaduto". Il duro monito di Yukiya Amano, direttore dell'Agenzia
internazionale per l'Energia atomica (Aiea), lanciato durante la quinta Conferenza
di revisione della Convenzione sulla sicurezza nucleare a Vienna. "Le preoccupazioni
di milioni di persone in tutto il mondo sulla sicurezza dell'energia nucleare devono
essere prese sul serio", ha sollecitato il responsabile dell’Aiea, evidenziando che
non è più ammissibile un approccio di ‘ordinaria amministrazione’. "L'adesione rigorosa
agli standard più elevati di sicurezza e piena trasparenza sono vitali - ha detto
- per recuperare la fiducia dell'opinione pubblica nel nucleare". "La situazione a
Fukushima rimane molto seria", ha aggiunto Amano, precisando che l'immediata priorità
è ora "superare la crisi e stabilizzare i reattori". Tuttavia, ha osservato, "dobbiamo
anche cominciare un processo di riflessione e considerazione". L'Aiea ha già mandato
due esperti a Fukushima per assumere "informazioni di prima mano" e non appena sarà
possibile, una missione internazionale andrà sul posto per condurre una valutazione
del disastro. I fattori che hanno determinato la spinta al nucleare - la crescita
della domanda globale, le preoccupazioni relative ai cambiamenti climatici nonché
i prezzi dei carburanti fossili - "rimangono gli stessi anche dopo Fukushima", ha
osservato il direttore dell'Aiea. Tuttavia, dal disastro giapponese occorre trarre
un’importante lezione nella direzione di "un sostanziale miglioramento" della sicurezza
degli impianti. Proprio su questo tema l'Aiea terrà, dal 20 al 24 giugno, una Conferenza
ministeriale nella stessa capitale austriaca. Al centro del dibattito sarà la crisi
nella centrale giapponese dal punto di vista tecnico ma anche sul piano dell'impatto
sociale. "Questo è il motivo per cui vorrei avere la presenza di leader politici",
ha spiegato Amano annunciando di aver invitato a Vienna i primi ministri e i ministri
degli Esteri di tutti i 151 Stati membri dell'organizzazione dell’Onu.(A
cura di Roberta Gisotti)