2011-04-04 16:03:18

L'Aiea: dopo Fukushima, seria riflessione sulla sicurezza nucleare


Dopo il disastro di Fukushima il mondo e l'industria atomica non potranno comportarsi "come se nulla fosse accaduto". Il duro monito di Yukiya Amano, direttore dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), lanciato durante la quinta Conferenza di revisione della Convenzione sulla sicurezza nucleare a Vienna. "Le preoccupazioni di milioni di persone in tutto il mondo sulla sicurezza dell'energia nucleare devono essere prese sul serio", ha sollecitato il responsabile dell’Aiea, evidenziando che non è più ammissibile un approccio di ‘ordinaria amministrazione’. "L'adesione rigorosa agli standard più elevati di sicurezza e piena trasparenza sono vitali - ha detto - per recuperare la fiducia dell'opinione pubblica nel nucleare". "La situazione a Fukushima rimane molto seria", ha aggiunto Amano, precisando che l'immediata priorità è ora "superare la crisi e stabilizzare i reattori". Tuttavia, ha osservato, "dobbiamo anche cominciare un processo di riflessione e considerazione". L'Aiea ha già mandato due esperti a Fukushima per assumere "informazioni di prima mano" e non appena sarà possibile, una missione internazionale andrà sul posto per condurre una valutazione del disastro. I fattori che hanno determinato la spinta al nucleare - la crescita della domanda globale, le preoccupazioni relative ai cambiamenti climatici nonché i prezzi dei carburanti fossili - "rimangono gli stessi anche dopo Fukushima", ha osservato il direttore dell'Aiea. Tuttavia, dal disastro giapponese occorre trarre un’importante lezione nella direzione di "un sostanziale miglioramento" della sicurezza degli impianti. Proprio su questo tema l'Aiea terrà, dal 20 al 24 giugno, una Conferenza ministeriale nella stessa capitale austriaca. Al centro del dibattito sarà la crisi nella centrale giapponese dal punto di vista tecnico ma anche sul piano dell'impatto sociale. "Questo è il motivo per cui vorrei avere la presenza di leader politici", ha spiegato Amano annunciando di aver invitato a Vienna i primi ministri e i ministri degli Esteri di tutti i 151 Stati membri dell'organizzazione dell’Onu. (A cura di Roberta Gisotti)







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