2011-04-04 15:58:45

India: la comunità cristiana chiede la revoca dell’espulsione di padre Jim Borst


Alcune organizzazioni cristiane in India, guidate dalla ong “Catholic Secular Forum” (Csf), si sono mobilitate in difesa di padre Jim Borst, un missionario olandese che alcuni giorni fa ha ricevuto l’ordine di lasciare l’India entro il 7 aprile. Come riferito all’agenzia Fides, i cristiani indiani hanno chiesto alle autorità civili, nel Kashmir e a livello federale, di bloccare l’espulsione del sacerdote. La ong Csf nota che solo tre mesi fa il governo del Kashmir aveva comunicato al missionario che il suo visto di residenza era stato esteso fino al 2014. Dal 1997 padre Borst dirige due scuole in Kashmir, intitolate entrambe al “Buon Pastore”. In queste scuole, il personale e gli allievi sono in maggioranza musulmani, e apprezzano molto l’operato di padre Borst. E’ stato formato in una scuola gestita dal missionario anche Omar Abdullah, attuale Primo Ministro in Kashmir. A lui le organizzazioni cristiane si sono rivolte con una lettera per scongiurare l’espulsione del missionario. “Nelle scuole di padre Borst - si legge nel testo - hanno potuto ricevere istruzione i ragazzi di molte famiglie povere, che diversamente sarebbero rimasti analfabeti, e tale opera sociale è da elogiare”. La lettera esprime anche il timore che si voglia creare uno Stato islamico in Kashmir, riducendo gli spazi della presenza cristiana. Per questo i cristiani chiedono la revoca dell’ordinanza, che costituisce “una flagrante violazione dei diritti umani e della libertà religiosa”. (G.P.)







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