Presidenziali in Kazakhstan: favorito il capo dello Stato Nazarbaiev
Il Kazakhstan si reca oggi alle urne per eleggere il capo dello Stato. Pronostici
scontati per Nursultan Nazarbaiev, presidente in carica. Al voto non parteciperà l’opposizione
che critica i vertici del vastissimo Paese ex sovietico per aver gestito in maniera
irregolare l’organizzazione delle consultazioni. Giancarlo La Vella ne ha parlato
con Stefano Vergine, esperto di questo Paese:
R. – C’è
una cosa certa: vincerà ancora Nursultan Nazarbaiev, diventato presidente del Kazakhstan
dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica. E’ rimasto presidente per tutti questi
anni. Non c’è una reale opposizione nel Paese e per di più gli unici partiti di opposizione
che ci sono in Kazakhstan hanno deciso di boicottare le elezioni proprio per contestare
il modo in cui sono state affrontate. Le elezioni dovevano tenersi nel 2012. In realtà,
Nazarbaiev, a fine gennaio, mentre la rivoluzione popolare tunisina si espandeva all’Egitto,
ha deciso di anticiparle di un anno lasciando, di fatto, un paio di mesi a questi
partiti di opposizione per realizzare una campagna elettorale. A questo punto i partiti
di opposizione hanno deciso di boicottare il voto e sono scesi in piazza nelle ultime
settimane: è un evento piuttosto insolito in Kazakhstan. Il regime di Nazarbaiev ha
risposto con degli arresti e aumentando la censura su internet. Ci sono notizie degli
ultimi giorni piuttosto preoccupanti che arrivano dal Kazakhstan, alla vigilia di
queste elezioni.
D. – Siamo in un momento in cui assistiamo a numerosi
rivolgimenti contro regimi che governano da tantissimo tempo. Come viene vista in
Kazakhstan la figura di questo presidente, carica più alta dello Stato da tantissimi
anni?
R. – E’ difficile che qualcuno si azzardi a dire che Nazarbaiev
per qualche motivo non va più bene. Di fatto, è un regime dittatoriale. Questo è quello
che si respira nell’aria, parlando con le persone, girando per il Paese. E’ molto
difficile che qualcosa come quello che è avvenuto e sta avvenendo nei Paesi arabi
coinvolga il Kazakhstan. Si tratta di un Paese a maggioranza musulmana ma che vive
su parametri molto diversi rispetto a quelli del mondo arabo. E’ una nazione molto
ricca anch’essa di gas e petrolio, però molto disabitata. Quindi, di fatto, queste
notizie arrivano solo nei grandi centri, nelle grandi città. In generale, è un Paese
rurale, molto povero, molto poco scolarizzato e non molto giovane. Ci sono caratteristiche
della popolazione decisamente diverse rispetto a quelle del mondo arabo.
D.
– Il Kazakhstan, oggi: i rapporti con Mosca e i rapporti con il resto della comunità
internazionale …
R. – Il Kazakhstan è un Paese estremamente ricco, detiene
nel suo sottosuolo il 3 per cento delle riserve mondiale di petrolio, ha moltissimo
gas, è il primo produttore al mondo di uranio e ha tantissime materie prime, soprattutto
nella parte centro-nord del Paese. Nazarbaiev ha adottato una politica particolare
rispetto a quella dei suoi colleghi dell’Asia centrale: cioè, non è solo esclusivamente
dipendente da Mosca. Il Kazakhstan è molto legato alla Russia, essendo un ex-Paese
dell’Unione Sovietica; fa molti affari con la Russia e buona parte del gas viene venduto
a Gazprom ma al contempo fa affari con tutte le multinazionali occidentali e in questo
modo è un personaggio con cui tutti gli Stati occidentali devono fare i conti e finora
è stato molto affidabile. Nessuno si è mai espresso negativamente nei suoi confronti.
(bf)