2011-04-03 14:23:22

Presidenziali in Kazakhstan: favorito il capo dello Stato Nazarbaiev


Il Kazakhstan si reca oggi alle urne per eleggere il capo dello Stato. Pronostici scontati per Nursultan Nazarbaiev, presidente in carica. Al voto non parteciperà l’opposizione che critica i vertici del vastissimo Paese ex sovietico per aver gestito in maniera irregolare l’organizzazione delle consultazioni. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Stefano Vergine, esperto di questo Paese:RealAudioMP3

R. – C’è una cosa certa: vincerà ancora Nursultan Nazarbaiev, diventato presidente del Kazakhstan dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica. E’ rimasto presidente per tutti questi anni. Non c’è una reale opposizione nel Paese e per di più gli unici partiti di opposizione che ci sono in Kazakhstan hanno deciso di boicottare le elezioni proprio per contestare il modo in cui sono state affrontate. Le elezioni dovevano tenersi nel 2012. In realtà, Nazarbaiev, a fine gennaio, mentre la rivoluzione popolare tunisina si espandeva all’Egitto, ha deciso di anticiparle di un anno lasciando, di fatto, un paio di mesi a questi partiti di opposizione per realizzare una campagna elettorale. A questo punto i partiti di opposizione hanno deciso di boicottare il voto e sono scesi in piazza nelle ultime settimane: è un evento piuttosto insolito in Kazakhstan. Il regime di Nazarbaiev ha risposto con degli arresti e aumentando la censura su internet. Ci sono notizie degli ultimi giorni piuttosto preoccupanti che arrivano dal Kazakhstan, alla vigilia di queste elezioni.

D. – Siamo in un momento in cui assistiamo a numerosi rivolgimenti contro regimi che governano da tantissimo tempo. Come viene vista in Kazakhstan la figura di questo presidente, carica più alta dello Stato da tantissimi anni?

R. – E’ difficile che qualcuno si azzardi a dire che Nazarbaiev per qualche motivo non va più bene. Di fatto, è un regime dittatoriale. Questo è quello che si respira nell’aria, parlando con le persone, girando per il Paese. E’ molto difficile che qualcosa come quello che è avvenuto e sta avvenendo nei Paesi arabi coinvolga il Kazakhstan. Si tratta di un Paese a maggioranza musulmana ma che vive su parametri molto diversi rispetto a quelli del mondo arabo. E’ una nazione molto ricca anch’essa di gas e petrolio, però molto disabitata. Quindi, di fatto, queste notizie arrivano solo nei grandi centri, nelle grandi città. In generale, è un Paese rurale, molto povero, molto poco scolarizzato e non molto giovane. Ci sono caratteristiche della popolazione decisamente diverse rispetto a quelle del mondo arabo.

D. – Il Kazakhstan, oggi: i rapporti con Mosca e i rapporti con il resto della comunità internazionale …

R. – Il Kazakhstan è un Paese estremamente ricco, detiene nel suo sottosuolo il 3 per cento delle riserve mondiale di petrolio, ha moltissimo gas, è il primo produttore al mondo di uranio e ha tantissime materie prime, soprattutto nella parte centro-nord del Paese. Nazarbaiev ha adottato una politica particolare rispetto a quella dei suoi colleghi dell’Asia centrale: cioè, non è solo esclusivamente dipendente da Mosca. Il Kazakhstan è molto legato alla Russia, essendo un ex-Paese dell’Unione Sovietica; fa molti affari con la Russia e buona parte del gas viene venduto a Gazprom ma al contempo fa affari con tutte le multinazionali occidentali e in questo modo è un personaggio con cui tutti gli Stati occidentali devono fare i conti e finora è stato molto affidabile. Nessuno si è mai espresso negativamente nei suoi confronti. (bf)







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