2011-04-03 14:22:36

Libia: possibili defezioni tra i fedeli di Gheddafi, mentre gli insorti perdono terreno a Brega e si contano i morti a Misurata


Libia: gli insorti perdono terreno a Brega. Si combatte ancora a Misurata: qui secondo testimoni negli ultimi giorni ci sarebbero stati almeno 160 morti. Tripoli ha respinto l’ultima richiesta di un cessate il fuoco da parte dei ribelli, mentre fonti di stampa inglese confermano nuove defezioni tra le fila dei fedelissimi di Gheddafi. Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Non c’è tregua in Libia, dove ormai la guerra va avanti ad oltranza colpendo punti strategici e non. L’ ultimo attacco in ordine di tempo ha preso di mira la città di Yafran, a circa 100 Km da Tripoli. Qui le forze di Gheddafi hanno buttato bombe all’impazzata: il bilancio delle vittime resta incerto, ma la Tv Al Jazera ha già mostrato immagini di cadaveri e feriti. Sono ripresi i combattimenti anche a Brega, terminal petrolifero a sud di Bengasi. Solo ieri i ribelli avevano annunciato la conquista della città, oggi battono la ritirata respinti dall’artiglieria pesante delle truppe del rais e dalle imboscate dei cecchini. In particolare violenti scontri a fuoco si sono registrati nella zona dell’università alla periferia di Brega. Stesso copione anche a Zintan messa a ferro e fuoco dai soldati governativi. Perenne teatro di guerra resta Misurata ormai roccaforte dei soldati governativi. Altri bombardamenti, l’ultimo contro l’ospedale della città avrebbero portato a 160 il numero delle vittime degli ultimi giorni. Intanto arriva la conferma di nuove defezioni tra le fila dei fedeli di Gheddafi: dopo il ministro degli Esteri libico Moussa Koussa che oggi ha incontrato il ministro della Difesa inglese Hague a Londra, anche il figlio di Gheddafi Saif al Islam, secondo la stampa inglese, ha confermato di essere pronto a trattare con l’intelligence britannica e italiana.

Sul fronte militare e politico in Libia continua ad emergere una mancanza di strategia da parte dei rivoltosi ma anche dei fedeli di Gheddafi. Su questo punto abbiamo sentito Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana:RealAudioMP3

R. – E’ chiaro da tempo ormai che agli anti-Gheddafi, ai rivoltosi, manca una strategia globale e manca anche, soprattutto, la potenza di fuoco per applicare una strategia purché sia; cioè, è chiaro che i ribelli non hanno la forza per puntare decisamente verso Tripoli e per scalsare Gheddafi. L’altra cosa - mi pare - è che che sia gli uni sia gli altri, cioè sia i fedeli a Gheddafi sia i ribelli, cerchino di risparmiare le attrezzature petrolifere, che sono l’unica, vera ricchezza della Libia.

D. – Già ieri, fonti di stampa inglese hanno riferito di possibili defezioni tra i fedelissimi del raìs. Come interpretare questi segnali?

R. – Io ho la sensazione che spesso questi segnali vengano interpretati con un “wishful thinking” cioè siano amplificati dalla speranza di veder finalmente finire questa guerra civile e di vedere Gheddafi prendere la strada dell’esilio, naturalmente. Infatti, i leali a Gheddafi sono – tutto sommato – abbastanza compatti, non c’è stato quello smottamento che forse sarebbe stato lecito aspettarsi, dal punto di vista dei consensi e delle fedeltà, nel momento in cui la comunità internazionale ha deciso l’intervento militare.

D. – Ieri, l’accusa degli insorti alla Nato, che in un bombardamento aereo avrebbe ucciso 15 persone tra civili e ribelli; oggi è arrivata la smentita nonché le scuse di un portavoce del Consiglio transitorio libico all’Alleanza atlantica.

R. – In tutte le operazioni di questo genere, la leggenda dei bombardamenti “chirurgici” è sempre stata soltanto appunto una leggenda: sempre ci sono vittime civili! In questo caso, poi, io credo che sia quasi impossibile, e mi stupisco che i casi di vittime di “fuoco amico” siano stati finora così poco frequenti. Proprio perché in Libia il fronte della guerra civile è in continuo movimento, è molto difficile distinguere gli insorti dai fedeli a Gheddafi, e quindi le vittime del “fuoco amico” sono purtroppo inevitabili e – credo – destinate ad aumentare. (gf)







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