Costa d’Avorio: violenti scontri ad Abidjan. Il segretario di Stato Usa Clinton chiede
il ritiro di Gbagbo
Continuano le tensioni in Costa d’Avorio, dove si combatte per la città di Abidjan.
La capitale economica del Paese è uno degli ultimi bastioni dei sostenitori di Laurent
Gbagbo, presidente uscente, che si rifiuta di lasciare il potere ad Alassane Ouattara,
eletto a novembre e sostenuto dalla comunità internazionale. E mentre si moltiplicano
gli appelli al ritiro di Gbagbo, la Francia aumenta il numero di truppe coinvolte.
Il servizio di Michele Raviart.
“Gbagbo deve
ritirarsi immediatamente perché la sua resistenza sta portando il Paese all’anarchia”.
E’ questa la richiesta del Segretario di Stato americano Hilary Clinton che si aggiunge
alle proteste internazionali sulla situazione di stallo in Costa d’Avorio, dove l’ex
presidente Laurent Gbagbo si rifiuta di lasciare il potere al nuovo presidente Alassane
Ouattara. Un braccio di ferro che da tre giorni ha raggiunto Abdijan, capitale economica
del Paese e ultima roccaforte dei seguaci di Gbagbo. L’ex-presidente, ormai isolato
politicamente e militarmente, è apparso ieri sorridente alla Tv di Stato, che ha continuato
a trasmettere appelli per formare uno “scudo umano” di civili attorno al palazzo presidenziale,
presunto rifugio di Gbagbo. Intanto questa mattina truppe francesi hanno assunto il
controllo dell’aeroporto di Abidjan mentre Parigi ha inviato altri trecento soldati
di rinforzo alla sua missione di pace. I francesi opereranno in coordinamento con
i caschi blu dell’Onuci a protezione degli oltre millecinquecento stranieri, perlopiù
cittadini francesi, raggruppati nel campo militare di Port-Bouet a riparo dalle violenze.
Yemen:
polizia spara sui manifestanti, un morto a Taiz Ancora tensione nello Yemen,
dove proseguono le manifestazioni antiregime. Almeno un morto e 100 feriti si registrano
a Taiz, nel sud del Paese: qui la polizia ha sparato, caricato e lanciato gas lacrimogeni
per disperdere una protesta contro il presidente Saleh. Decine di feriti anche nella
capitale Sanaa, dove gli agenti hanno attaccato i manifestanti e 10 di loro hanno
riportato ferite da arma da fuoco. Poco prima il leader yemenita aveva lanciato un
appello ad interrompere le proteste.
Siria: Assad incarica ex ministro agricoltura
per nuovo governo Il presidente siriano, Bashar al Assad, ha dato incarico
all'ex ministro dell'Agricoltura Adel Safar di formare un nuovo governo. Secondo l’agenzia
di stampa locale Sana, il nuovo gabinetto di governo dovrebbe vedere la luce entro
martedì.
Scontri in Afghanistan: Obama condanna rogo Corano Centinaia
di persone manifestano anche oggi in Afghanistan contro il rogo del Corano organizzato
da un pastore integralista in Florida. Proteste e cortei sono in corso a Kandahar,
nel sud, dove già si contano 1 morto e 16 feriti. Centinaia di studenti in piazza
anche a Jalalabad, 150 km a Est di Kabul. Da venerdì scorso sono morte 18 persone,
fra cui 7 dipendenti Onu a Mazar-i-Sharif, nel Nord del Paese. Il presidente Usa,
Obama, ha condannato il rogo del Corano definendolo un gesto di “estrema intolleranza
e settarismo”, tuttavia - ha ribadito il capo della Casa Bianca - “attaccare e uccidere
persone innocenti come risposta è un atto scellerato e nessuna religione può tollerarlo”.
Giappone:
Fukushima, trovati i corpi dei due operai dispersi E’ ancora corsa contro il
tempo in Giappone per fronteggiare l’allarme nucleare. Risulta essere fallito il tentativo
di bloccare la falla dell’impianto danneggiato della centrale di Fukushima che sta
riversando acqua contaminata nel mare. Qui è stata registrata una presenza di iodio
radioattivo due volte superiore ai limiti consentiti anche a distanze di 40 chilometri
dalla centrale. Oggi intanto sono stati trovati i corpi dei due operai di Fukushima
dichiarati dispersi dopo l’incidente provocato dal terremoto e dallo tsunami dell’11
marzo. Lo rende noto la Tepco, società che gestisce l’impianto.
Iran: quattro
guardie uccise in un attacco al confine con il Kurdistan Quattro guardie iraniane
sono rimaste uccise ed altre cinque ferite da una granata lanciata contro la loro
postazione nei pressi della città di Marivan, nella regione del Kurdistan al confine
con l’Iraq. Lo ha reso noto la Tv pubblica iraniana specificando che sono stati almeno
tre gli ordigni esplosi presso la postazione in cui gli agenti si trovavano. Nel Kurdistan
iraniano operano i guerriglieri del Pjak, un gruppo secessionista affiliato al Pkk
turco, gruppo in lotta contro Ankara per l’autonomia delle regioni sud-orientali della
Turchia.
Obama si ricandida, domani l’annuncio La prossima settimana
Barack Obama dovrebbe sciogliere ogni riserva ed annunciare ufficialmente l’intenzione
di ricandidarsi alla presidenza Usa nelle elezioni del prossimo anno. Lo hanno anticipato
fonti del Partito democratico, stando alle quali già domani il capo della Casa Bianca
potrebbe decidere di depositare la documentazione necessaria presso la Commissione
elettorale federale e raccogliere fondi per avviare la campagna elettorale.
Irlanda Un
giovane poliziotto cattolico è rimasto ucciso ieri sera in Irlanda del Nord, in seguito
all’esplosione di un ordigno piazzato sotto la sua vettura. L’attentato è avvenuto
nell’area di Highfield Close ad Omagh. La città è stata teatro di scontri tra cattolici
e protestanti nei tre decenni di violenza a cui hanno posto fine gli accordi del 1998.
Nessun gruppo ha rivendicato finora l’attentato. Il premier britannico Cameron assicura:
“gli autori di questo crimine malvagio e codardo non riusciranno a riportare l’Ulster
indietro, ad un passato oscuro e sanguinoso”. (Panoramica internazionale a cura
di Cecilia Seppia)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LV no. 93