2011-04-02 14:09:38

Nepal. Rogo in due campi profughi: oltre 5.000 civili senza assistenza


E’ un evento che desta interrogativi quello verificatosi nei giorni scorsi in Nepal: due campi profughi nella parte orientale del paese sono andati a fuoco, con un pesante bilancio di oltre 700 alloggi distrutti e oltre 5.000 persone, fra i quali donne, bambini, anziani, rimasti senza alcuna assistenza. E quanto denuncia all’agenzia Fides il Jesuit Refugees Service (Jrs) che opera nella zona occupandosi dell’assistenza alimentare, sanitaria ed educativa di oltre 30mila profughi provenienti dal vicino Bhutan e accampati in Nepal, nella zona di confine. Il gesuita padre P.S. Amal, direttore del Jrs in Nepal, afferma preoccupato: “E’ difficile credere che due incendi si siano verificati nello stesso giorno, il 22 marzo, contemporaneamente, in due campi profughi. Ora c’è urgente bisogno di assistenza finanziaria per ripristinare alloggi e servizi destinati a oltre 5.000 persone del tutto abbandonate a se stesse”. I gesuiti e gli operatori volontari hanno cercato di domare le fiamme nel campo di Goldhap (che ha incenerito in poco più di un’ora, oltre 500 tende) e nulla hanno potuto fare quando è giunta la notizia che stava andando a fuoco anche il campo di Sanischare, dove oltre 180 tende risultano bruciate. Distrutto anche un campo giochi per ragazzi e un ambulatorio gestiti dai Gesuiti, nonché un centro sanitario della “Association of Medical Doctors of Asia”. Il governo ha disposto una indagine sull’accaduto e ha istituito un comitato di emergenza per la prima assistenza ai 5.000 rifugiati colpiti, in collaborazione con l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, con il Jrs e la Caritas. Giovani volontari che lavorano con il Jrs hanno iniziato a distribuire viveri, mentre la Croce Rossa ha distribuito coperte e l’Acnur si sta occupando di ricollocare i rifugiati. Sono attualmente oltre 69mila i profughi butanesi in Nepal. Oltre 36mila di loro hanno già raggiunto altri Paesi come Stati Uniti, Australia, Canada o l’Unione Europea. Quella dei profughi bhutanesi in Nepal è una delle crisi più antiche che coinvolgono i rifugiati in Asia: all'inizio degli anni '90 oltre 100mila rifugiati lasciarono il Bhutan in un esodo forzato che ha portato in Nepal un sesto della popolazione bhutanese. I rifugiati vivono all'interno di sette campi nel Nepal orientale (che il governo oggi intende gradualmente ridurre). Il Jrs è stata fra le prime organizzazioni ad occuparsi di loro, garantendo soprattutto il servizio dell’istruzione di bambini e giovani. Il Bhutan, governato da una monarchia assoluta ereditaria, ha promosso una politica nazionale basata sul principio “una sola nazione, un solo popolo”, che ha penalizzato le minoranze etniche e religiose. (R.P.)







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