Il cordoglio del Papa per la morte del cardinale indiano Vithayathil
Cordoglio di Benedetto XVI per la morte del cardinale indiano Varkey Vithayathil,
spentosi oggi all’età di 83 anni. In un telegramma, il Papa ricorda la dedizione del
porporato per la Chiesa siro-malaberese e assicura la sua vicinanza spirituale a quanti
sono in lutto per la sua scomparsa. Arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly dei
Siro-Malabaresi, il cardinale Vithayathil, Redentorista, è stato ordinato sacerdote
a 27 anni. Laureatosi in Diritto Canonico a Roma presso la Pontificia Università San
Tommaso d'Aquino, a 49 anni viene consacrato vescovo da Giovanni Paolo II e due anni
dopo assume la guida della Chiesa siro-malabarese con la nomina ad arcivescovo maggiore.
Nel 2001 Papa Wojtyla lo crea cardinale. Negli ultimi anni il porporato ha affrontato
in modo mite ma fermo le violenze anticristiane che hanno sconvolto le comunità ecclesiali
indiane. Ha lanciato accorati appelli alle autorità perché scoraggiassero il fondamentalismo
religioso, promuovendo la libertà di professare e praticare la fede come garantito
dalla Costituzione indiana. Ha difeso dalla discriminazione i dalit, cioè i fuori-casta,
cristiani. Quando alcuni Stati hanno approvato la Legge anti-conversioni ha parlato
di “insulto” alla cultura della tolleranza dell’India e di “giorno buio” per il Paese.
“Come cristiani – aveva detto il cardinale Vithayathil - non possiamo mettere da parte
la grandezza dell’annuncio del Vangelo. Come si può impedire al mondo di conoscere
la bellezza della vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato? Noi non convertiamo
nessuno con la coercizione, ma facciamo in modo che tutti conoscano la verità del
nostro Salvatore”. La Chiesa siro-malabarese, secondo la tradizione, è stata fondata
grazie alla predicazione di San Tommaso apostolo.