Ciclo di incontri sugli immigrati presenti a Roma. Si comincia dalla comunità polacca
È iniziato ieri nella sede della nostra emittente e con l'introduzione del direttore
generale, padre Federico Lombardi,un ciclo di incontri sulle presenze a Roma di comunità
di immigrati a cominciare da quella polacca. L’iniziativa mira a presentare le varie
comunità in modo da coinvolgere maggiormente nelle loro necessità le istituzioni,
le realtà religiose e la società nel suo insieme, tanto è vero che agli incontri,
organizzati dall’Osservatorio Romano sulle migrazioni con Caritas diocesana, Camera
di Commercio e Provincia, prendono la parola i cappellani degli immigrati coordinati
dalla Fondazione Migrantes, ma anche esponenti delle strutture collegate a queste
collettività, associazioni, ambasciate, mediatori culturali, giornalisti e imprenditori.
Nel corso dell’incontro d’apertura, e anche in considerazione dei recenti festeggiamenti
per il 150.mo anniversario dell’Unità d’Italia, è stato ricordato in particolare il
contributo che i polacchi dettero al Risorgimento italiano e poi alla Seconda Guerra
Mondiale, con il sacrificio di quattromila uomini e il ferimento di altri 9000 appartenenti
al II Corpo d’Armata polacco impegnato a sfondare la “linea Gustav” e, quindi, la
“linea Gotica” per liberare Bologna. Questi soldati erano centomila: press’a poco
lo stesso numero di immigrati polacchi che vivono oggi in Italia, un quinto dei quali
solo a Roma. Il 70% di essi è costituito da donne; 11mila sono gli studenti e altrettanti
quelli che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, soprattutto attraverso matrimoni
misti. Eppure l’Italia, a causa delle difficoltà incontrate nella ricerca del lavoro,
non risulta essere in testa alle preferenze dei polacchi che decidono di emigrare.
(R.B.)