Resta alta la tensione nello Yemen. Il processo di transizione dei poteri – paventato
nei giorni scorsi - sembra segnare una battuta d’arresto. Malgrado l’apertura al dialogo,
ieri il presidente Saleh ha accusato l’opposizione di fomentare le rivolte e ha invitato
i parlamentari dello schieramento ad andarsene dal Paese. Una parte della popolazione,
però, continua a chiedere le dimissioni del capo dello Stato.
In Giordania,
il re Abdallah ha garantito il massimo impegno per le riforme democratiche, considerando
necessario l’avvio dei colloqui tra le parti. Incontrando i membri della commissione
per il dialogo nazionale, il sovrano ha chiesto di guardare al futuro. Intanto, sia
i suoi sostenitori sia l’opposizione hanno indetto nuove manifestazioni per venerdì.