2011-03-30 15:03:13

Oltre 50 morti in Iraq nella più grave azione terroristica del 2011


Almeno 58 morti e decine di feriti in Iraq nella più grave azione terroristica dall’inizio dell’anno. E’ avvenuta a Tikrit, ad opera di un commando che ieri pomeriggio ha assaltato la sede del consiglio provinciale locale occupandola per ore. In serata l’intervento delle forze di sicurezza irachene, che hanno ingaggiato una lunga battaglia per liberare gli ostaggi presi dai ribelli.

Medio Oriente
Raid aereo israeliano, stamattina, nei pressi di Rafah, nella zona sud della Striscia di Gaza. Un palestinese è morto ed un altro è rimasto ferito. Nel mirino dei caccia israeliani è finito anche un tunnel utilizzato per il traffico di armi con l’Egitto. L’azione in risposta ad un razzo lanciato in precedenza verso il territorio ebraico, che non ha provocato vittime o danni. Per il segretario dell’Onu, Ban Ki-moon, bisogna fermare “le azioni che pregiudicano il processo di pace” nell’area. L’“occupazione” israeliana iniziata nel 1967 – ha aggiunto - è “moralmente e politicamente insostenibile e deve finire” perché – ha spiegato – “i palestinesi hanno un diritto legittimo alla costituzione di un proprio stato indipendente”.

Yemen
Resta alta la tensione nello Yemen. Il processo di transizione dei poteri – paventato nei giorni scorsi - sembra segnare una battuta d’arresto. Malgrado l’apertura al dialogo, ieri il presidente Saleh ha accusato l’opposizione di fomentare le rivolte e ha invitato i parlamentari dello schieramento ad andarsene dal Paese. Una parte della popolazione, però, continua a chiedere le dimissioni del capo dello Stato.

Giordania
In Giordania, il re Abdallah ha garantito il massimo impegno per le riforme democratiche, considerando necessario l’avvio dei colloqui tra le parti. Incontrando i membri della commissione per il dialogo nazionale, il sovrano ha chiesto di guardare al futuro. Intanto, sia i suoi sostenitori sia l’opposizione hanno indetto nuove manifestazioni per venerdì.

Pakistan
Attentato kamikaze, oggi, in Pakistan contro un raduno di esponenti di un partito islamico nella zona ovest del paese. Il bilancio è di almeno sette vittime. Secondo la ricostruzione l’attentatore, a bordo di una motocicletta, si è lanciato contro alcuni poliziotti subito dopo il passaggio del convoglio con a bordo il leader del movimento, rimasto illeso. Il presidente Zardari ha contattato l’atto.

Arresto per gli attentati di Bali
In manette in Pakistan un presunto terrorista accusato di essere l’ideatore degli attentati avvenuti in due discoteche di Bali nel 2002 e costati la vita ad oltre 200 persone. A dare la notizia una fonte dei servizi segreti di Islamabad precisando che agli interrogatori parteciperanno anche le autorità indonesiane. Si ritiene che l’uomo, sulla cui testa pendeva una taglia Usa da un milione di dollari, possa fornire informazioni dettagliate sulle reti terroristiche nelle Filippine e in Indonesia.

India-Pakistan
Prosegue la distensione tra India e Pakistan. I presidenti dei due Paesi, Singh e Gilani, hanno assistito assieme alla semifinale di Coppa del Mondo di cricket, che si è svolta oggi nel Punjab indiano. L’evento arriva dopo due giorni di colloqui tra le parti che hanno concordato la visita di reciproche commissioni per indagare sugli attacchi terroristici di Mumbai che nel 2008 hanno fatto 166 morti, provocando la rottura delle relazioni diplomatiche.

Myanmar
Cambio al vertice del regime in Myanmar. Stamattina la giunta militare al potere è stata ufficialmente sciolta ed è entrata in carica la nuova compagine governativa, guidata dall’ex premier Thein Sein ora nella veste di presidente. Nel Paese, però, la situazione resta difficile. La leader dell’opposizione birmana e premio Nobel, Aung San Suu Kyi, in un’intervista, ha ricordato che manca la democrazia e la libertà e che ci sono ancora oltre 2 mila prigionieri politici. Il caso – sta per arrivare alla Commissione dei diritti umani dell’Onu, mentre la cosa positiva – ha aggiunto - è che ora la gente comunica con i telefonini.

Italia-processo Breve
In Italia riprenderà nel pomeriggio la seduta della Camera dedicata al cosiddetto processo breve. La maggioranza è riuscita a far approvare un’inversione dell’ordine del giorno che punta ad accorciare i tempi del voto finale. L’opposizione ha messo in campo schermaglie procedurali parlando di un provvedimento ad personam, che esula dalla riforma della giustizia varata recentemente dal Governo. Il Partito Democratico ha indetto per oggi alle 18 un sit-in di protesta davanti a Montecitorio. E il clima è rovente anche sul fronte del caso Ruby, in vista del voto dell’ufficio di Presidenza della Camera previsto per oggi. Il Pdl paventa la possibilità di sollevare la questione del conflitto di attribuzione ma il presidente della Camera Fini ha avvertito che “quali che siano le conclusioni” “l’Assemblea deve essere comunque chiamata a pronunciarsi”.

Italia. Al Senato la legge sulle detenute
In Italia via libera del Senato al ddl che consente alle detenute incinte o con figli fino a sei anni di non stare in carcere con i loro bambini. Salvo esigenze cautelari di “eccezionale rilevanze” è prevista la detenzione in strutture apposite come gli istituti a custodia attenuata. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, diventa legge. A palazzo Madama ha ricevuto 178 voti a favore e 93 astensioni, posizione assunta dal Partito democratico mentre tutti i gruppi si sono espressi positivamente. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 89







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