Giappone: la Chiesa s'interroga sulla questione nucleare
Cresce l’allarme nella popolazione giapponese per gli alti livelli di radioattività
registrati nei pressi della centrale nucleare di Fukushima, e anche la Chiesa cattolica
si interroga sulla “questione nucleare”. Il vescovo ausiliare di Osaka, mons. Michael
Goro Matsuura, dichiara in proposito all’agenzia Fides: “La questione su quale direzione
stiamo prendendo, per la creazione di altre centrali nucleari, è un grande interrogativo.
Con la Commissione Giustizia e Pace dei vescovi giapponesi, che ho guidato fino all’anno
scorso, abbiamo sensibilizzato le coscienze per contrastare la costruzione di nuove
centrali nucleari, in Giappone e nel mondo intero. Credo che questo grave incidente
debba essere una lezione per il Giappone e per l’intero pianeta, e costituisca uno
stimolo ad abbandonare tali progetti. Chiediamo la solidarietà dei fedeli cristiani
in tutto il mondo per sostenere questa campagna”. Anche il vescovo della diocesi di
Saitama, mons. Marcellino Daiji Tani, registra che “la gente che vive nel raggio di
30 km dalla centrale è in stato di grande ansietà. Molti stanno continuando a lasciare
la Prefettura di Fukushima. I nostri fedeli della parrocchia di Shirakawa sono ancora
là, ma potrebbero anche loro spostarsi. E’ dovere del governo dare gli opportuni ordini
di evacuazione”. Lo scorso anno la Conferenza episcopale giapponese aveva già preso
una posizione netta contro il nucleare per uso militare: i vescovi di Hiroshima e
Nagasaki hanno inviato un appello al Presidente degli Stati Uniti, al governo giapponese
e ai leader delle altre nazioni “perché compiano ogni sforzo necessario per abolire
le armi nucleari”. (R.P.)