2011-03-28 14:38:32

Sri Lanka: vescovo di Mannar dona la terra a 52 famiglie di sfollati interni


Mons. Rayappu Joseph, vescovo della diocesi di Mannar, ha donato un pezzo di terra a 52 famiglie cattoliche tamil, sfollate dal proprio villaggio di Mullikkulam (distretto di Mannar), perché possano costruire delle case e iniziare lì una nuova vita. La marina srilankese - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha preso infatti possesso del villaggio “per ragioni di sicurezza”, senza fornire ulteriori spiegazioni agli abitanti espulsi. Padre Victor Soosai, vicario generale della diocesi, spiega che a Mullikkulam è stato eretto il Commando navale nordoccidentale della Marina. Alle 287 famiglie che vivono lì, è stato offerto in cambio l’area di Kayakuli: un pezzo di terra nella giungla, a otto chilometri dalla Chilawathurai junction. Di queste, 125 famiglie hanno accettato l’offerta, per le difficoltà legate alla convivenza con i militari. “Il problema principale – sottolinea padre Soosai – è la pesca: a Valkaipettankandal, dove si trovano ora, è quasi impossibile praticarla. Almeno a Kayakuli c’è spazio per pescare”. Il vicario generale denuncia inoltre che la deforestazione della giungla sta ricadendo sulle spalle delle sole famiglie: nessun aiuto è arrivato dal governo, né da alcuna organizzazione non governativa. La proposta fatta dal governo non è stata accettata da tutti. “52 famiglie di Mullikulam hanno scritto una lettera a mons. Joseph, rifiutando il reinsediamento a Kayakuli e chiedendogli un posto dove andare”. Nessuna famiglia si è detta disposta ad accettare alcun luogo alternativo, se non il loro stesso villaggio. Ricevuta la lettera, il vescovo della diocesi ha accordato loro la zona di Tharavankottai, quattro chilometri a sud-ovest dell’isola di Mannar, di proprietà del vescovado di Mannar. Il villaggio cattolico tamil di Mullikkulam si trova a circa 80 chilometri dalla città di Mannar e ha una storia antica almeno 300 anni. Le famiglie che vi abitavano hanno sempre vissuto di pesca e agricoltura. I primi sfollati interni (Idp – Internally Displaced People) risalgono al 1991, durante la prima fase della guerra civile. Nel 2007, con il riaccendersi del conflitto, c’è stata una nuova grande ondata di Idp. Al momento, in tutto il Paese più di 327mila persone sono ancora sfollate, dopo il trentennale conflitto conclusosi nel maggio 2009. Almeno 195mila persone sono tornate nei loro luoghi d’origine, ma non sono ancora autosufficienti e hanno bisogno di protezione e assistenza. (R.P.)







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