2011-03-28 14:40:06

Rapporto di Amnesty International sulla pena di morte: in Cina il maggior numero di esecuzioni


Nel 2010 sono state 2024 le sentenze di morte comminate nel mondo e ben 527 quelle eseguite contro le 714 dell’anno precedente. Sono i dati che emergono dall’ultimo rapporto annuale di Amnesty International, che fotografa una situazione in evoluzione, ma per la quale c’è ancora molto lavoro da fare. “Un mondo senza la pena di morte non solo è possibile: è inevitabile, ma la domanda è quanto tempo, ancora, ci vorrà”, così, infatti, il segretario generale dell’organizzazione internazionale per i diritti umani, Salil Shatty, chiosa il rapporto appena pubblicato. Tra i 58 Paesi del mondo in cui la pena di morte è ancora in vigore, è la Cina quello in cui più frequentemente viene utilizzata e dove, secondo le stime, molte esecuzioni vengono passate sotto silenzio. In questa triste classifica, seguono l’Iran, la Corea del Nord e in generale le regioni dell’Asia e del Medio Oriente. Amnesty sottolinea, inoltre, che in “un certo numero di Paesi” la condanna a morte viene inflitta anche per reati minori, come quelli legati all’economia, il traffico di droga o la blasfemia, e troppo spesso dopo processi iniqui o confessioni estorte sotto tortura. Ma ci sono anche risultati positivi: oggi, ad esempio, sono 139 gli Stati che hanno abolito la pena capitale; quando Amnesty avviò la sua campagna internazionale, nel 1977, erano appena 16. Inoltre, quest’anno, il presidente della Mongolia ha annunciato la sospensione ufficiale delle esecuzioni e l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la terza risoluzione in favore dell’abolizione della pena capitale, ricevendo il sostegno più alto di sempre. (A cura di Roberta Barbi) RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.