Nel segno della memoria, la visita del Papa alle Fosse Ardeatine: il commento dello
storico della Cattolica, Giovagnoli
Un momento storico nel segno della memoria e della dignità dell’uomo: ha avuto ampia
eco, a livello internazionale, la visita che Benedetto XVI ha compiuto ieri al sacrario
delle Fosse Ardeatine, dove 67 anni fa i nazisti trucidarono 335 civili innocenti.
In questo luogo, ha detto il Papa con parole commosse, è stato offeso Dio. Per una
riflessione sul significato di questa visita, Alessandro Gisotti ha intervistato
lo storico Agostino Giovagnoli, docente all’Università Cattolica di Milano:
R. – Rappresenta
un elemento importante, come del resto anche altre prese di posizione di Papa Ratzinger
nei confronti del nazismo, durante le sue visite in Germania, ad Auschwitz ed anche
in altre occasioni. Bisogna dire che Benedetto XVI non si è sottratto a queste attese
e ancora una volta lo ha rimarcato con grandissima fermezza.
D. – Questo
colpisce anche del discorso che il Santo Padre ha rivolto ieri alle Fosse Ardeatine:
“un’offesa a Dio e all’uomo”...
R. – Volere equiparare il peccato contro
l’uomo al peccato contro Dio significa volere in qualche modo sottolineare il carattere
assoluto della condanna e anche la violenza del male compiuto in questo modo. Un male
che non può conoscere attenuazioni o giustificazioni di carattere storico. Trattandosi
poi di una vicenda storica che riguarda il nazismo, ciò colpisce in modo particolare.
D.
– Come già Giovanni Paolo II, anche Benedetto XVI persegue l’impegno della "purificazione
della memoria"...
R. – Benedetto XVI ritiene che occorra avere chiarezza
di fronte a ciò che invece potrebbe sembrare ambiguo. La Chiesa deve essere del tutto
monda dalle colpe e dalla "polvere della storia", se così si può dire, anche se naturalmente
il peccato è sempre presente. Quindi, questa presa di posizione è in linea con altre
su diversi campi. C'è la chiarezza, la nettezza tipica del magistero ratzingeriano.
D.
– Da ultimo, senza dubbio, anche una visita nel segno della memoria – abbiamo detto
– della dignità dell’uomo, della riconciliazione...
R. – La gradita
presenza degli ebrei è stata, in qualche modo, anche sollecitata. Certamente tra le
vittime delle Fosse Ardeatine ci sono stati anche 76 ebrei, ma il modo in cui è stata
sottolineata questa presenza con il rabbino Di Segni sta ad indicare ancora una volta
che Benedetto XVI ha una particolare attenzione verso il popolo ebraico, sente in
modo particolare la responsabilità di chiarire, al di là di equivoci che talvolta
si sono creati durante il suo Pontificato, la sua netta presa di posizione a favore
di un rapporto chiaro e forte con gli ebrei. (ap)