Myanmar: dopo il terremoto primi soccorsi nei villaggi dello Shan
Operazioni di sostegno e assistenza sono in corso in alcuni villaggi dello stato orientale
di Shan, colpiti venerdì scorso da un terremoto di magnitudo 7 sulla scala Richter,
che ha provocato almeno 74 vittime, secondo il bilancio ufficiale diffuso dal governo.
Fonti umanitarie, tra cui la Croce Rossa, citate da fonti di stampa indipendente,
riferiscono che i morti potrebbero essere almeno 120. I dati ufficiali riferiscono
anche di oltre 100 feriti, 244 abitazioni, 9 edifici governativi e 14 monasteri distrutti;
anche sette chiese cattoliche sono andate totalmente distrutte, riferisce l’agenzia
stampa asiatica ‘Ucanews’. Tra le organizzazioni umanitarie che in queste ore stanno
fornendo cibo, acqua, coperte e beni di prima necessità alle vittime del terremoto
- riferisce l'agenzia Misna - c’è anche la ‘Karuna Kengtung social services’ (Kkss),
la ‘caritas’ della diocesi di Kengtung, quella più vicina all’area colpita dal sisma.
La Kkss ha aperto due uffici di coordinamento nelle parrocchie di Mong Lin e Thiri,
due dei villaggi interessati dal terremoto. L’epicentro è stato localizzato a 10 chilometri
di profondità nella zona di confine tra il Myanmar, la Thailandia e il Laos. Scosse
sono state avvertite anche nella provincia cinese dello Yunnan. Il governo di Pechino
ha annunciato uno stanziamento di 500.000 dollari, erogati dal ministero del Commercio.
Il governo del Myanmar, dal canto suo, ha annunciato che sono già stati riparati i
danni subiti dall’autostrada Kengtung-Tachileik e dal ponte di Tarlay, consentendo
la riapertura al traffico. (R.P.)