2011-03-26 15:47:32

Allerta nucleare in Giappone. Il governo: situazione stabile, ma i cittadini iniziano a protestare


In Giappone sale a oltre diecimila morti accertati e circa 17mila dispersi il bilancio della tragedia dell’11 marzo. Secondo quanto affermano le autorità, la situazione è stabile nella centrale nucleare di Fukushima, dove proseguono le operazioni di raffreddamento dei reattori. L’Agenzia locale della sicurezza nucleare ha rilevato nell’acqua marina livelli di radioattività di 1250 volte più alti della norma, che ha definito “relativamente elevati”. Sulla percezione dei rischi nucleari da parte della popolazione, fa il punto al microfono di Sergio Centofanti, uno degli ultimi italiani rimasti in Giappone, Antonio Sgro:RealAudioMP3

R. - C’è un senso di allerta e c’è molta più consapevolezza di quelli che potrebbero essere i rischi. La preoccupazione qual è? Non sapere quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni, perché di fatto i reattori sono stati - dicono - lesionati, quindi potrebbero avere delle crepe: non si riescono a contenere queste uscite di radioattività, non si sa in che modo potrebbero eventualmente propagarsi se dovessero cedere in misura più ampia. Quindi c’è questo timore. Comunque tutta la popolazione si interessa, legge, domanda e inizia a porsi anche dei dubbi su quelle che sono state le scelte del governo. Alcuni sparuti gruppi di giapponesi – cosa, comunque, molto rara - hanno iniziato a protestare, ponendosi il dubbio sulla necessità di avere centrali nucleari in posti ad alto rischio sismico. Quindi, anche il popolo giapponese inizia a svegliarsi da questo torpore che, per cultura e tradizione, tende a non reclamare, ad essere composto, a rispettare le autorità e non porsi troppe domande. Invece, adesso le domande, iniziano a porsele anche loro perché naturalmente quello che è successo non ha precedenti, almeno negli ultimi decenni.

D. - Tu che sei a Tokio quali prospettive vedi?

R. - Il Giappone è una potenza economica che ha avuto, ha e dovrà necessariamente avere nel futuro un ruolo economico di primaria importanza. Non è possibile immaginare un Giappone in grado di riprendersi nel brevissimo periodo, perché è stato colpito da una calamità di una potenza inaudita che metterebbe in ginocchio chiunque. Il Giappone è sempre proteso alla rinascita e al recupero; è abituato a questi recuperi e dovrà rimboccarsi le maniche ancora di più questa volta. Però, nel breve periodo i giapponesi soffriranno molto e soffrirà un’economia che invece avrebbe bisogno di riprendersi e della quale anche il mondo occidentale ha bisogno. Quindi, la mia visione del Giappone è una visione di ripresa a lungo termine. Sicuramente ce la faranno, hanno le capacità, hanno la forza e l’organizzazione per farlo. Nel breve periodo sicuramente no, dovranno affrontare grandi difficoltà, quindi dovremmo aiutarli, avranno bisogno dell’aiuto di tutti, a cominciare da quello dei giapponesi stessi. Questo è un Paese che adesso non può chiudersi in se stesso, ha bisogno di ripartire con l’entusiasmo e con il supporto di tutti, perché non sarà facile. (ma)







All the contents on this site are copyrighted ©.